Come sapete domani e' il D-Day.
Dal blog dell'Espresso traiamo un bel manifesto per la partecipazione alle primarie. Votate per chi vi pare gente, ma votate.
La domanda e': "perche' non voterai alle primarie?"
1. «Perchè non sono del Pd». Neanch’io (l'autore del pezzo, noi lo siamo e come...n.d.r.), anzi alle europee ho votato altrove. Ma se vogliamo mandare a casa la cricca del Cavaliere, serve anche un forte partito d’opposizione come il Pd. E andare a votare alle primarie – scegliendo uno dei tre candidati o al limite lasciando la scheda bianca – è un modo per dire al premier che un forte partito d’opposizione in questo paese esiste, è forte ed è radicato (o sta radicandosi).
2. «Perché il Pd fa schifo». Giudizio drastico, ma diffuso tra quelli che vorrebbero un partito vero e non un ectoplasma. Tuttavia un basso numero di votanti alle primarie lo renderebbe ancora più ectoplasmatico e debole, mentre un successo delle stesse sarebbe una discreta iniezione di vitamine (trattandosi di un neonato malaticcio, ne ha parecchio bisogno) e, allo stesso tempo, il segno di un controllo da vicino da parte dell’elettorato. Statene certi, con pochi votanti alle primarie il Pd farebbe ancora più schifo, e i suoi apparati ne farebbero carne di porco.
3. «Perché è meglio Di Pietro». Parere lecito, ma l’Idv da sola non costituirà mai un’alternativa a Berlusconi: che si può immaginare invece solo con un Pd robusto. E la futura robustezza di un’alleanza alternativa a Berlusconi dipende anche da quanta gente andrà a votare alle primarie del Pd (sotto la stessa voce: «Perché è meglio Grillo», «perché è meglio Ferrero» etc).
4. «Perché tanto non serve a niente». Può darsi, ma allora rinunciamo a tutto, però: anche a sperare di consegnare ai nostri figli un’Italia migliore dell’autocrazia peronista del Cav. Insomma, d’accordo, non è detto che serva a qualcosa, ma nella vita bisogna sempre provarci, sennò si è morti dentro.
5. «Perché non mi piace nessuno dei tre candidati». Anch’io penso che tutti e tre abbiano dei difetti. Ma penso anche che uno qualunque dei tre a Palazzo Chigi andrebbe meglio di Berlusconi. E, visto che difficilmente a Palazzo Chigi posso mandare il mio avatar e dato che il Pd è invece la maggiore forza d’opposizione, spero che uno dei tre (o un altro del Pd) mandi a casa il Cavaliere.
6 . «Perché sono tutti stronzi (quelli del Pd)». Dissento, ci sono stronzi e non stronzi, come in tutte o quasi le organizzazioni. Credo che quindi si possa individuare quello che ci pare meno stronzo e votarlo. Se poi tutti e tre ci sembrano invotabili, ricordiamoci che probabilmente è il Pd nel suo complesso a essere meno stronzo del Pdl, e quindi andiamo lo stesso ai seggi.
7. «Perché il Pd non dà alcun fastidio a Berlusconi». In effetti, finora, il Pd non ha dato granché fastidio a Berlusconi. Ma secondo voi domenica sera Berlusconi è più contento se vanno a votare alle primarie 300 mila cittadini o se ci andiamo in tre milioni? Dopodichè, chiunque venga eletto, gli si starà con il fiato sul collo perché non ripeta le penose esperienze del passato.
8. «Perché tanto vince D’Alema che è un inciucione, e queste primarie sono una farsa». Intanto non è detto, ci sono due candidati che sfidano quello di D’Alema. Dopodiché, anche se vincesse Bersani, tanto maggiore sarà il risultato degli altri due candidati tanto più difficile sarà per D’Alema ritentare vecchi inciuci. Quanto alla farsa, no, non è vero: il Pd è l’unico partito in Italia che fa scegliere il suo leader agli elettori: quindi far vedere che tanta gente partecipa è uno monito a non seppellire questo grande strumento democratico ed è un modello per gli altri partiti – non solo di destra – che col cazzo che aprono democraticamente alle primarie.
9. «Perché il Pd non ha fatto la legge sul conflitto d’interesse». Vero, ma non è che se il Pd domani non c’è più – o è ridotto all’osso – qualcun altro la farà. Inoltre, a forza di rompergli le scatole, tutti e tre i candidati del Pd hanno messo il conflitto d’interessi nelle loro intenzioni: poi bisognerà stargli dietro, se mai tornassero al governo, perché la facciano davvero.
10. Perché quelli del Pd sono deboli e assenteisti. Vero, molto vero. Deboli lo sono stati dalla nascita, con l’infausta politica del “dialogo” con il Cavaliere. Assenteisti lo sono stati spesso, e in questo blog non si è mancato di farlo notare. Ma credo che non partecipare al maggior evento democratico del maggior partito d’opposizione significhi indebolire ancora di più l’opposizione, oltre che far sentire il Pd meno controllato dal suo elettorato. E poi potremo stimolarlo, frustarlo e incazzarci con il Pd solo se diamo l’impressione di esserci, come base.
2. «Perché il Pd fa schifo». Giudizio drastico, ma diffuso tra quelli che vorrebbero un partito vero e non un ectoplasma. Tuttavia un basso numero di votanti alle primarie lo renderebbe ancora più ectoplasmatico e debole, mentre un successo delle stesse sarebbe una discreta iniezione di vitamine (trattandosi di un neonato malaticcio, ne ha parecchio bisogno) e, allo stesso tempo, il segno di un controllo da vicino da parte dell’elettorato. Statene certi, con pochi votanti alle primarie il Pd farebbe ancora più schifo, e i suoi apparati ne farebbero carne di porco.
3. «Perché è meglio Di Pietro». Parere lecito, ma l’Idv da sola non costituirà mai un’alternativa a Berlusconi: che si può immaginare invece solo con un Pd robusto. E la futura robustezza di un’alleanza alternativa a Berlusconi dipende anche da quanta gente andrà a votare alle primarie del Pd (sotto la stessa voce: «Perché è meglio Grillo», «perché è meglio Ferrero» etc).
4. «Perché tanto non serve a niente». Può darsi, ma allora rinunciamo a tutto, però: anche a sperare di consegnare ai nostri figli un’Italia migliore dell’autocrazia peronista del Cav. Insomma, d’accordo, non è detto che serva a qualcosa, ma nella vita bisogna sempre provarci, sennò si è morti dentro.
5. «Perché non mi piace nessuno dei tre candidati». Anch’io penso che tutti e tre abbiano dei difetti. Ma penso anche che uno qualunque dei tre a Palazzo Chigi andrebbe meglio di Berlusconi. E, visto che difficilmente a Palazzo Chigi posso mandare il mio avatar e dato che il Pd è invece la maggiore forza d’opposizione, spero che uno dei tre (o un altro del Pd) mandi a casa il Cavaliere.
6 . «Perché sono tutti stronzi (quelli del Pd)». Dissento, ci sono stronzi e non stronzi, come in tutte o quasi le organizzazioni. Credo che quindi si possa individuare quello che ci pare meno stronzo e votarlo. Se poi tutti e tre ci sembrano invotabili, ricordiamoci che probabilmente è il Pd nel suo complesso a essere meno stronzo del Pdl, e quindi andiamo lo stesso ai seggi.
7. «Perché il Pd non dà alcun fastidio a Berlusconi». In effetti, finora, il Pd non ha dato granché fastidio a Berlusconi. Ma secondo voi domenica sera Berlusconi è più contento se vanno a votare alle primarie 300 mila cittadini o se ci andiamo in tre milioni? Dopodichè, chiunque venga eletto, gli si starà con il fiato sul collo perché non ripeta le penose esperienze del passato.
8. «Perché tanto vince D’Alema che è un inciucione, e queste primarie sono una farsa». Intanto non è detto, ci sono due candidati che sfidano quello di D’Alema. Dopodiché, anche se vincesse Bersani, tanto maggiore sarà il risultato degli altri due candidati tanto più difficile sarà per D’Alema ritentare vecchi inciuci. Quanto alla farsa, no, non è vero: il Pd è l’unico partito in Italia che fa scegliere il suo leader agli elettori: quindi far vedere che tanta gente partecipa è uno monito a non seppellire questo grande strumento democratico ed è un modello per gli altri partiti – non solo di destra – che col cazzo che aprono democraticamente alle primarie.
9. «Perché il Pd non ha fatto la legge sul conflitto d’interesse». Vero, ma non è che se il Pd domani non c’è più – o è ridotto all’osso – qualcun altro la farà. Inoltre, a forza di rompergli le scatole, tutti e tre i candidati del Pd hanno messo il conflitto d’interessi nelle loro intenzioni: poi bisognerà stargli dietro, se mai tornassero al governo, perché la facciano davvero.
10. Perché quelli del Pd sono deboli e assenteisti. Vero, molto vero. Deboli lo sono stati dalla nascita, con l’infausta politica del “dialogo” con il Cavaliere. Assenteisti lo sono stati spesso, e in questo blog non si è mancato di farlo notare. Ma credo che non partecipare al maggior evento democratico del maggior partito d’opposizione significhi indebolire ancora di più l’opposizione, oltre che far sentire il Pd meno controllato dal suo elettorato. E poi potremo stimolarlo, frustarlo e incazzarci con il Pd solo se diamo l’impressione di esserci, come base.
Se scompariamo tutti, è finita, e il Cavaliere brinda.
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