giovedì 15 ottobre 2009

L'ovvieta' politica


"E'un'ovvietà politica che non era necessario sottolineare, dire che chi prenderà più voti degli altri avrà più chance di diventare segretario, non per accordi di potere ma per rispettare la volontà espressa dagli elettori". Continua Marino, "fare questi accordi prima del 25 ottobre, quando i giochi sono aperti e nessun risultato può essere dato per scontato, significa assecondare ancora una volta quella logica delle correnti di cui sono vittime Bersani e Franceschini".
Parole ponderate a lungo. Da una parte perché Marino è un acceso sostenitore delle primarie, dall'altra perché il non andare all'assemblea avrebbe potuto levargli dalle mani la possibilità di essere "l'ago della bilancia" (per usare le parole di un sui fedelissimo come Goffredo Bettini) nella nomina del segretario. E c'è chi ricorda che solo il 5 ottobre Marino aveva proposto agli altri due sfidanti "una dichiarazione comune per accettare, "qualunque esso sia", il risultato delle primarie". Sarà per questo che Franceschini, maliziosamente, lo attacca: "Ignazio, non hai sempre detto che il popolo delle primarie e' sovrano? Non si chiedono i voti il 25 per fare l'ago della bilancia dopo...''.
Qui, le considerazioni a tutto tondo del Civati (che sta con Marino, ma dice cose universalmente conivisibili).

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