mercoledì 21 ottobre 2009

Tremonti ha il posto fisso


Nella nostra Italia il Ministro dell’Economia dichiara che è contrario alla cultura della flessibilità e preferisce quella del posto fisso. Il Presidente del Consiglio a supporto, aggiunge che i provvedimenti presi finora sono la dimostrazione che il Governo tutela il posto fisso. Allora qualcuno, per favore, può ci può spiegare perché abbiamo 3,6 milioni di lavoratori precari, di cui
2, 2 milioni con contratti a tempo determinato e 1,4 milioni con contratti parasubordinati. E visto che ci siamo qualcuno mi può dire come mai solo nella pubblica amministrazione è ancora possibile stipulare contratti per collaborazioni occasionali ?
I lavoratori occasionali e a contratto che non piacciono a Tremonti e Berlusconi, non hanno nessuna copertura in caso di cessazione del rapporto di lavoro, non percepiscono indennità di disoccupazione, per loro non vale né mobilità, né cassa integrazione. Questi lavoratori sono in Italia moltissimi, più di quanti ce ne siano in Francia e Germania.
In altri Stati, invece, esiste il salario minimo garantito, da noi non se ne può neppure discutere.
Però il Premier è per il posto fisso. Ora tutti i lavoratori ai quali a dicembre scade il contratto faranno un Natale più felice.
Del resto Berlusconi non ha promesso di iniziare a dicembre i lavori per il Ponte sullo Stretto?
Alberto Rossini

1 commento:

  1. Investire sul clima in Italia? Solo per coraggiosi. Il confortante giudizio è stato emesso da uno studio condotto dalla Deutsche Bank che ha analizzato la politica di 109 paesi, allo scopo di valutare il rischio connesso agli investimenti in attività collegate ai cambiamenti climatici.

    Al primo posto della classifica dei paesi a maggior rischio compare, per l'appunto, l'Italia, a causa dell'elevata incertezza circa la strategia legislativa che il governo italiano intende adottare in merito ai cambiamenti climatici.

    Classificati a rischio moderato, vi sono Stati Uniti e Regno Unito.

    L'incertezza connessa all'eventuale investimento, in questo caso, deriva dall'assenza di meccanismi di incentivazione della produzione di energia da fonte rinnovabile del tipo feed-in tariff.

    I paesi a rischio più contenuto sono tra gli altri, Germania e Cina.

    Qui en.cop15.dk , trovate la notizia, con tanto di foto del nostro premier, riportata nella home page del sito dedicato all'United Nations' Climate Change Convention, la Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici.

    Son soddisfazioni, eh...

    Si ringrazia:

    http://paroleverdi.blogosfere.it/2009/10/investire-sul-clima-in-italia-solo-per-coraggiosi.html

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