giovedì 8 ottobre 2009

Che le cose di destra le faccia la destra. In Belgio.


Il Governo Belga ha deciso di prolungare di almeno dieci anni la vita di tre centrali nucleari come è stato ripreso dalla testata francese “Le Monde”. Le centrali, due nelle Fiandre e una in Vallonia, avrebbero dovuto terminare il loro ciclo nel 2015. Il Belgio possiede sette centrali nucleari che coprono circa il 54% dell’energia elettrica prodotta nel Paese. Di particolare è da segnalare che la decisione è stata accompagnata da uno studio di esperti belgi e stranieri che hanno concluso come la chiusura di questi reattori avrebbero posto in pericolo la sicurezza di approvvigionamento e la competitività delle imprese belghe, oltre al fatto che la chiusura delle centrali non sarebbe stata compensata dalla diminuzione dei consumi e dall’aumento previsto dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Il quadro è certamente molto più complesso e trova almeno due aspetti da sottolineare. Il primo è il fatto che è cambiata la compagine governativa che vedeva forze verdi e socialiste (peraltro ancora influenti nei governi locali vallone e delle Fiandre) garanti di una diversa politica energetica da quella che l’attuale Governo sta intraprendendo. Dall’altro è da sottolineare la partita che i vertici del gruppo francese di Electrabel e di GDF Suez stanno giocando in quel Paese. Non è infatti da dimenticare la minaccia concretizzatasi nel gennaio scorso quando, a fronte del quadro di esitazione politica del governo, la stessa società produttrice di energia, aveva ventilato la cessazione di ulteriori investimenti a fronte della chiusura delle stesse centrali. Il tutto comunque condito dalla foglia di fico rappresentata dalla considerazione che l’abbandono del nucleare avrebbe comportato un aumento delle emissioni di CO2, argomento ripreso dal Governo belga. Il quale comunque vorrebbe giungere a nuove condizioni di esercizio, motivando che l’investimento per la costruzione delle centrali è stato ammortizzato, i costi di produzione sono bassi mentre le tariffe dei consumatori non hanno subito diminuzioni. Per complicare ancora di più il quadro, Le Monde rimarca anche un altro fattore significativo, come la contestazione di Elecrabel davanti alla Corte Costituzionale sull’obbligo di pagamento per il 2008 ed il 2009, di tasse al Governo belga di 250 milioni di Euro.

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