giovedì 28 ottobre 2010

ANCORA SMILZOLINI

mercoledì 27 ottobre 2010

DOSSIER CARITAS/MIGRANTES



Presentato il Dossier annuale caritas-migrantes che potete scaricare nella versione sintetica qui. Di seguito segnaliamo alcuni capitoli molto interessanti che non possono che stimolare riflessioni anche nel nostro ambito locale. Dati e elementi di un fenomeno che vede cambiare la nostra società, a partire dalle nostre città. E al quale dobbiamo saper dare una risposta concreta.

Partiamo dai dati sulla popolazione.

I migranti in Italia sono 5 milioni, di cui il 10% nati nel nostro paese, una popolazione molto giovane basti pensare che il 20% è sotto i 18 anni.

Migranti e lavoro.

I migranti rappresentano il 10% degli occupati e incidono per l'11,1% sul PIL, sono titolari del 3,5% delle imprese, pagano 7.5 miliardi di euro di contributi previdenziali e dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro.

Incidenza media sulla popolazione italiana. L'incidenza media sulla popolazione italiana è oggi del 7%, ma in molte regioni come Emilia Romagna, Lombardia e Umbria si va oltre il 10% e in alcune province anche oltre il 12% (Brescia, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia). A Rimini l'incidenza sulla popolazione migrante è di circa 11%. La popolazione migrante femminile incide mediamente per il 51,3%. La comunità più numerosa è quella Rumena (1 milione di presenze), seguita da quella albanese (500 mila) e marocchina (500 mila), quindi quella cinese (200 mila) e ucraina (200mila). Dato interessante è la forte penetrazione nel territorio che non si ferma più alle grandi città, anzi: gli immigrati si stabiliscono sempre di più nei piccoli centri. Per esempio gli stranieri sono il 20% dei residenti a Porto Recanati e a Castiglione delle Stiviere. Ad Airole (Imperia) superano addirittura il 35%.

Congiunzioni matrimoniali e nuovi cittadini. Sono circa 240mila i matrimoni misti celebrati tra il 1996 e il 2008 (quasi 25mila nell'ultimo anno); più di mezzo milione le persone che hanno acquisito la cittadinanza, di cui 59mila nel 2009; oltre 570mila gli "stranieri" nati direttamente in Italia; quasi 100mila quelli che ogni anno nascono da madre straniera.

Ma veniamo al capitolo forse più utile per comprendere la portata socio-economica del fenomeno: La ricchezza dei migranti. Il rapporto tra quanto lo stato italiano spende per la popolazione migrante e le tasse da loro versate è un saldo assolutamente positivo a favore dello stato italiano. Secondo le stime riportate nel Dossier, infatti, tra contributi previdenziali e fiscali il saldo in attivo è di circa 1 miliardo di euro all'anno. Non solo. Attualmente è pensionato tra gli immigrati 1 residente ogni 30; tra gli italiani 1 ogni 4. Quanto alle rimesse, nel 2009 i soldi spediti a casa dagli immigrati hanno superato i 6,7 miliardi di euro.

Stipendi medi più bassi. La retribuzione netta mensile degli immigrati nel 2009 è stata di 971 euro, rispetto ai 1.258 euro per gli italiani.

I reati degli stranieri. Stando al Dossier, "il ritmo d'aumento delle denunce contro cittadini stranieri è molto ridotto rispetto all'aumento della loro presenza, per cui è infondato stabilire una rigorosa corrispondenza tra i due fenomeni". Da cui: "gli italiani e gli stranieri in posizione regolare hanno un tasso di criminalità simile".

martedì 26 ottobre 2010

SMILZOLINI


Secondo indiscrezioni lasciate trapelare dal responsabile informazione del Pd Matteo Orfini, il Tg1 nell'ultimo trimestre oltre al calo continuo (ormai da mesi) negli ascolti, ha prodotto una sensibile flessione (al ribasso) di entrate pubblicitarie: cioè gli inserzionisti sembrano stare alla larga dal telegiornale di Minzolini. Che con una perdita - pare - di 3 milioni di euro rispetto al previsto fa del Tg1 di Minzolini un prodotto - commercialmente parlando - sempre più Smilzo.

Prima il giudizio severo dell'Agicom poi ora quello degli inserzionisti (e forse - per fortuna - anche dei teleaspettatori), tuttavia aldilà delle performance in caduta libera del povero Smilzolini, c'è da sperare che questi siano segnali finalmente incoraggianti di un'audience che anche semplicemente con una repentina pressione sul tasto giusto al momento giusto, dimostra di essere più adulta di quello che si dice.

sabato 23 ottobre 2010

BRODO ALFANO


Al di là della lettera del Colle, i cucinieri sono all'opera.
Manca ancora qualche ingrediente, una mantecatura a fuoco lento, un po' di tira e molla e forse forse questo brodo Alfano verrà prima o poi servito.

Certamente avrete visto Kung Fu Panda dunque sapete che l'ingrediente segreto solitamente non c'è.

Lo dice chiaro, anche Fini:

Primo: "Credo sia interesse del ministro Alfano coinvolgere preventivamente Futuro e Libertà nella preparazione del ddl Costituzionale sulla Giustizia. Vedremo quale testo sarà presentato in Cdm, se ci sono emendamenti e che sorte avranno, solo al termine, per dovere di serietà, si potrà esprimere un giudizio".

Poi però per secondo
pindaricamente Fini invita Berlusconi ad occuparsi dell'oggi e a "governare". Per il futuro c'è tempo, o - forse - per il futuro c'è lui: "Io candidato premier? In una democrazia la scelta la fanno gli elettori. Sarei ipocrita se mi tirassi indietro, tuttavia ho realismo, senso della misura, piedi per terra".


Se uno più uno fa ancora due...


venerdì 22 ottobre 2010

giovedì 21 ottobre 2010

TAGLI ALLE "I"



La crisi economica obbliga il governo a tagli senza se e senza ma.
Dura lex sed lex diceva del resto lo stesso Remolo allattato con Romolo dalla Lupola e così anche le famose enfant prodige della scuola berlusconiana, le 3 gemelle "i" che spadroneggiarono nella campagna del 2001, subiscono seri tagli, serissimi.
Nel giorno (oggi) in cui si abbassa di un anno l'età dell'obbligo scolastico (consola pensare che non c'è solo il lodo Alfano), per decreto anche le "i" devono diminuire da 3 a 1 senza se e senza ma.
Tuttavia è con stupore che i sottosegretari alle 3 i questa mattina presto irrompendo nelle loro stanze non ne abbiano trovata nemmeno una.
La prima doveva essere Internet - già da tempo però partita al seguito della rivolta dei blogger. La seconda doveva essere Inglese - ma scaduto il permesso di soggiorno a seguito dei tagli della Gelmini e rimasta disoccupata per mesi è stata già espulsa da quel mò. L'unica che - secondo indiscrezioni - doveva rimanere era Impresa, ma pare si sia trasferita già pure lei: di sua volontà in Serbia.

martedì 19 ottobre 2010

"Basta suicidi di ragazzi gay" Il discorso di Joel commuove gli Usa


"Stasera voglio rivolgermi a loro, in ogni scuola o istituto, in ogni parte di questo paese: so che le risate sembrano insopportabili, so che le persone della vostra famiglia o a scuola non vi capiscono e magari a volte vi fanno del male, ma voglio che sappiate che le cose miglioreranno". "Mi aspettarono fuori da scuola mi dissero che ero un frocio, e che quindi dovevo morire e andare all'inferno, il posto a cui appartenevo [...] Questa storia non è per gli adulti, è per quei ragazzi che forse in questo momento stanno pensando di impiccarsi o riempirsi di pillole. Dovete sapere che c'è molto di più: sì, la scuola è stata difficile, il coming out è stato doloroso, ma datevi la possibilità di vedere quanta vita, una vita migliore, avete di fronte. E andrà meglio: uscirete da quella famiglia che non vi accetta, alla fine della scuola non dovrete avere più nulla a che fare con quegli stronzi, se non volete. Vi farete nuovi amici che vi capiranno e la vita migliorerà immensamente".

leggi l'articolo di Repubblica.it qui.

lunedì 18 ottobre 2010

DI NATURA PERSONALE



Calderoli:
"E' necessario un accordo che non sono i cinque punti programmatici illustrati da Berlusconi alle Camere", perchè "i problemi tra i due contendenti, Fini e Berlusconi, sono di natura personale e non politici". "Sul piano politico - conclude - c'è già la possibilità di un accordo".

E' a questo punto che il cittadino è colto da un dubbio tremendo.

E il dubbio tremendo è questo: ovvero se - in tutti i casini in cui si trova la nostra Italia - sia ancora sopportabile l'idea di essere appesi - noi assieme a questa legislatura - a questioni di carattere strettamente privato e personale, più che familiare casalingo, o del tipo non-posso-dirvi-di-più-del resto-sono-fatti-loro.

E' come stare nella condizione di quando eravamo bambini e vedevamo i nostri genitori litigare magari per ore sperando che qualcuno prima o poi si accorgesse che era ora di metterci a cena e farci mangiare.

Allora sembra incredibile, di stare qui, in questo paese potenzialmente così bello, ad ascoltare affermazioni, se vogliamo, al limite della banalità, fatte da ministri - a questo punto - nominati un po' per caso, nel poco tempo lasciato libero tra una questione personale e l'altra e per i quali le "questioni personali" in politica sembrano essere così accettabili da essere spendibili per argomentare anche un passaggio politico così cruciale in un momento così difficile per il nostro paese.

Pure la soluzione sembra da commedia dell'arte: al diavolo i punti programmatici, per risolvere ci vuole "un nuovo trampolino", vediamoci in due, anzi no in tre (che è più intrigante) magari con delle palline da ping-pong da lanciarsi in costume. Ravviva il rapporto di coppia.

E l'italia aspetterà che tra loro risbocci l'amore per rimettersi a tavola.



sabato 16 ottobre 2010

NOI OGGI SAREMO QUI


Noi oggi saremo qui, una bella iniziativa programmata da tempo e crediamo molto utile.





















Tuttavia, oggi, saremo anche qui (virtualmente ahimè), perchè se siamo stati lontani a chi tirava le uova ora saremo vicini ai tanti, ai tantissimi che oggi saranno in piazza per difendere la dignità di tutti i cittadini di questo paese, difenderne la creatività, la speranza, l'aspirazione ad essere liberi.








Noi oggi saremo qui, col midollo del leone, con uno scatto di orgoglio anche difronte al nostro ministro dell'interno che mette le mani avanti, come uno che voglia metterti paura.
Proprio lui che è al servizio della comunità principalmente per avere il polso della situazione. Il lavoro è un valore che sta nel primo articolo della nostra carta più importante. Si tolga quel fazzoletto verde e sia ministro di tutti.

venerdì 15 ottobre 2010

GOOD NEWS



San Gaudenzio ci ha portato bene.

Di ieri una buona notizia. Era nell'aria, da un po', e ora è meno nell'aria, anzi.
Una buona notizia: si aggiunge un nuovo candidato in pista per le primarie di dicembre (si perchè a dicembre ci sono le primarie: è bene iniziare a ricordarlo a scanso di equivoci).
E ora sulla carta - e un po' eretici - sono potenzialmente in 3: Arlotti, Fabbri, Pazzaglia. A questi si aggiunge Gnassi se rompe gli indugi e magari altri candidati dalle altre forze di coalizione che sarebbe importante venissero espressi, o magari il famoso civico.

E' una buona notizia perchè si aggiunge un segnale di vita. La destra pensa a un sondaggio, sai che vita.
Invece per noi è verissimo, è ora di muoversi, perchè il rischio è che la minestra sia insipida, che manchi il pepe e il sale, che le primarie non assolvano al loro fondamentale scopo: quello del coinvolgimento della gente e del percorso sereno che faccia dire a tutti "vinca il migliore", senza troppo sudore alle mani.

E' ora di, anzi, vogliamo vederli confrontarsi questi candidati. Finite le ritualità interne, mettiamo tutti in grado di mettersi in gioco e come partito e come elettori godiamoci una ventata di ossigeno.

Il centrosinistra può vincere se vince tra la gente e tra la gente si vince solo allargando il gioco.

E per restare infondo in tema di coraggio e sana e robusta costituzione democratica vi ricordiamo l'appuntamento di domani con "IL MIDOLLO DEL LEONE" allo Spazio Duomo ore 17.30 con Reichlin e Civati.
Qui una bella recensione di Filippo Pecci su comunicazionedemocratica.it:
http://www.comunicazionedemocratica.it/comunicazionedemocratica/?p=444

giovedì 14 ottobre 2010

INTERVALLO





Sulla figura di Gaudenzio (o Gaudenzo) esistono tradizioni diverse. Gli elementi comuni lo indicano come originario di Efeso. Giunto a Roma intorno al IV secolo, venne ordinato sacerdote e poi vescovo e quindi inviato dal papa a Rimini per annunciare il Vangelo. Divenuto vescovo della città (probabilmente il proto-vescovo), nell'anno 359 partecipò al Concilio di Rimini indetto per condannare Ario; allorché se ne profilò la vittoria, Gaudenzio, con altri 17 vescovi, abbandonò il concilio e si ritirò in una cittadina vicina che dopo questo evento fu chiamata la Cattolica. Tornato a Rimini, attaccò le posizioni ariane. Arrestato, fu strappato dalle mani dei giudici e linciato dai seguaci di Ario, il 14 ottobre del 360. Durante il suo episcopato ordinò diacono Marino, il santo fondatore della vicina Repubblica.



Ha praticamente guidato una città, ne ha fondata una, ispirando la nascita della prima Repubblica della storia. Pur in tempi oscuri, anni luce dall'Era Nova del "Piano Strategico", non gli è mancato di certo indipendenza e coraggio, visione e capacità d'azione. Magari più laico, ma non potrebbe essere lui il nostro candidato "civico" ideale?

mercoledì 13 ottobre 2010

PARTNERSHIP AGREEMENT





Nessuna firma in calce, nessun contratto. Ma un pranzo a Roma e due belle dichiarazioni. E' in un primo pomeriggio di inizio autunno che si risveglia dal torpore - in un certo senso a sorpresa - l'aspettativa (speranza è prematuro visti i tempi che corrono) e la curiosità (ma avremmo voluto scrivere l'adrenalina, e anche questo sostantivo ce lo teniamo per tempi migliori) di chi nel centro-sinistra si riconosce.

La notizia è passata in sordina? Non diremmo o forse non è importante.
Vi è di nuovo che le antenne hanno ri-iniziato a drizzarsi. Le radio libere riprendono fiato, mentre alchimie e sotto-alchimie, bicamerali e tattiche vecchie-stravecchie tacciono per un po'.

Vi è di nuovo che sulle rive di questo pezzo di Meditarreneo in cui "affonda lo stivale dei maiali" - per citare un Battiato '91 a cavallo tra prima e seconda repubblica - sembra essere sempre più possibile preparare le basi per archiviare (armi e bagagli e persone) la fase 2 e aprire la fase 3 della nostra Repubblica.

Senza facili entusiasmi è partito il telegramma:
Mettere in sicurezza democrazia. stop. Primarie e Leadership. stop. Terza repubblica. stop

E qui sotto "Povera Patria". Battiato la scriveva 20 anni fa, ma sembra oggi… si davvero, povera patria.


martedì 12 ottobre 2010

E QUESTO NON CE LO PERDIAMO, VERO?

lunedì 11 ottobre 2010

IN POCHE PAROLE UN'ALTRA ITALIA


"Speriamo che non si libera Obama, lo spero per gli Stati Uniti… Montezemolo, Profumo, Marcegaglia, Draghi, non c'è nessuno di questi che ha fatto il volontario alle feste del Partito Democratico. Noi abbiamo una cosa bellissima: le primarie. Per adesso divertiamoci con i giornali, poi, quando sarà il momento, vedremo."

Così ce lo siamo goduto. Dopo l'Assemblea nazionale (qui il liveblogging dell'ultima giornata dal sito del Civati) è un Bersani con grinta, che attacca e che non tralascia niente, o quasi.

Poi però, siamo seri, se Obama si libera gli si permette di mettersi in fila con gli altri a raccogliere le firme, vero?

sabato 9 ottobre 2010

IERI A RIMINI



venerdì 8 ottobre 2010

VIDEO-DIDATTICA




…i bei tempi andati dei candidati in vitro: da Napo Orsocapo a Bova.
Oggi le primarie annunciate stanno invece svolgendo lentamente il loro ruolo, di far parlare la città, gli iscritti ai partiti, ma soprattutto la gente che incomincia a interrogarsi direttamente sul proprio candidato ideale: di partito, outsider, civico ecc… Tutti candidati - e più ce ne sono melgio è - che a breve e a ragione saranno espressi.
Il video che postiamo più sopra oltre ad essere un evergreen o un cult è didattico e propedeutico a intendere il cambiamento che il PD può portare e sta portando, perchè è bello constatare quanto finalmente siano lontani anni luce i tempi di quell'horror vacui.

giovedì 7 ottobre 2010

MELTING POT












Ah! Come avremmo voluto ieri essere a Roma... chiudendo gli occhi però possiamo immaginarci questa giornata particolare che passerà alle cronache come la giornata del Vogliamoce bbene.

Tra bandiere tricolori, ma modificate per l'occasione con tre tonalità differenti di verde è andato a tavola il secondo risorgimento. E Padani e Romani - dopo reciproche ma fugaci incomprensioni (Il Senatùr non avrebbe detto "porci" ma "pochi", intendendo sono "pochi questi romani, ce ne vorrebbero di più") si stringono la mano.

Tutta la manifestazione è stata ispirata dall'armonia, dal reciproco rispetto, anzi dalla volontà di integrazione reciproca delle due popolazioni italiche (con buona pace di Garibaldi & Co) tanto che all'inizio della magnata è stato firmato un trattato di non belligeranza.

Melting pot, dicevamo. Perchè di cose in comune ce ne sono tante.
Nonostante una lettera di diffida della fondazione "La Sora Lella" si è riusciti a elaborare un menù di tutto rispetto:
  • Polenta all'Amatriciana con un filo di olio extravergine di ricino
  • Abbacchio al forno ripieno con risotto alla milanese
  • Panetùn alla Romana (cioè con burro di latte di Lupa, un po' acido ma originale)
  • Vino dei Castelli (che i padani si son scolati in tronco pensando fosse quello portato dall'ex guardiasigilli)
  • Acqua padana (servita in misteriose melmose ampolline)
Alla fine del pranzo, prima di dirigersi alla toilette fiaccato da conati di varia natura, il Sindaco dell'urbe dichiarerà, commentando le pietanze, che "C'è un'unità di fondo...", provare per credere.

Anche sugli inni c'è statà unità: entrambe le tifoserie hanno abbandonato per un giorno i cari reciproci mottetti e così tra "O mia bela madunina" e "Giovinezza" si è optato per un più sobrio "Benvenuti a sti frocioni" che metteva d'accordo tutti.

Non è mancato ovviamente qualche scherzo goliardico come il palloncino scoreggione sulla sedia del capo della delegazione padana o il flaconcino di Guttalax svuotato dentro il bicchiere di uno dei camerati presenti.

Insomma, tutto è filato liscio. E anche sul comune nuovo capro espiatorio c'è stata sintonia. Al grido "Basta con i Campanilismi!" un manipolo di fazzoletti verdi e figli della lupa si è diretto a piedi per la Roma-Napoli mettendo fuori uso la prima pompa di benzina in territorio Campano.

Una giornata davvero particolare, sanciscono tutte le cronache, quella di eri a Roma.
Nel video sotto fratelli padani e romani mentre si scambiano effusioni.

mercoledì 6 ottobre 2010

IN UN PAESE NORMALE


Oggi parliamo di gay. E di due fatti di questi giorni apparentemente indipendenti.

Fatto 1.
E' ufficiale, Tiziano Ferro è gay, alleluja. (qui la grande notizia su Repubblica)
Forse è stato il recente coming out di Richy Martin a convincerlo, forse è una boutade, chissà. Detto ciò, se non è opportuno seguire i boom mediatici e gli scoop o le confessioni tardive dei divi, non è nemmeno necessario liquidare tutto nel limbo del chissenefrega (cosa che avremmo invece fatto se vivessimo in un paese normale). Infatti, da un lato si può riflettere sulla fatica che nel nostro show-biz (popolato per lo più da fenomeni da baraccone, detto in un certo senso in senso buono, e cioè da soggetti che dovrebbero ricercare costantemente modalità per differenziarsi rispetto ai competitors sullo stesso mercato) si trovi facilità a affrontare con semplicità e naturalezza la propria omosessualità. Dall'altro si può riflettere come queste "confessioni" (perchè purtroppo poi alla fine vengono trattate come tali) tuttavia siano benefiche, perchè per quanto tardi arrivino producono comunque dei modelli - spesso in positivo. Quindi benvenga, soprattutto se questi modelli spesso sono quelli che parlano alle nuove generazioni.

Fatto 2.
Arriva alla nostra modesta redazione una mail dell'associazione PD-3D che ci racconta di un fatto accaduto proprio in questi giorni all'associazione AzioneGayLesbica. Quest'associazione deve produrre un gadget con una veste grafica coordinata e personalizzata (quello in foto). Una volontaria dell'associazione contatta una ditta emiliana (dunque non lontano da noi) e si accorda per preventivi e tempi di stampa, senza specificare l'associazione per cui sta operando, non ritenendolo - come ovvio - necessario ai fini della realizzazione del prodotto/servizio. Bene arriva il giorno in cui si spediscono i file di stampa, nel giro di qualche ora la ditta risponde con un telegrafico:
"Buonasera, spiacenti ma per motivi di etica la Direzione rifiuta la commessa, cordiali saluti"
E' una cosa stupida, forse. Un banale gadget, non è la fine del mondo e si troveranno altre imprese pronte a stampare. Ma fa un po' rabbia.

A noi, fa poi rabbia perchè la legge Concia (quella affossata, per intenderci dalla Binetti & Co.) avrebbe seriamente invitato la ditta a riflettere bene su quel rifiuto, perchè pur nella libertà di stampare o meno il gadget, certamente non avrebbe potuto scegliere di non stamparlo per motivi di "etica", in quanto la legge Concia avrebbe sancito come - soprattutto in materia di legalità - almeno secondo le leggi dello stato sarebbe stata l'omofobia a non essere stampabile e non viceversa.

Non ci resta che consolarci con il coming out di Tiziano Ferro e lo invitiamo a prendere i contatti con la ditta di gadgettistica emiliana e a chiedere un preventivo per la stampa di alcune decine di migliaia di suoi Cd (fanno anche questo). Poi però lo invitiamo per trasparenza a mandare loro anche l'articolo di Repubblica e vediamo cosa gli rispondono.



martedì 5 ottobre 2010

A SINISTRA DELLA DELUSIONE


L'articolo di Ilvo Diamanti in Repubblica di ieri (lo trovate qui) affronta diversi temi che toccano il centrosinistra, ci ha attirato una considerazione in particolare: quella relativa all'affermazione e al recupero di fasce di elettorato di nuove forze, fra cui grillo e quell'universo aggregantesi attorno a Vendola.

Diamanti - come più volte anche noi abbiamo riconosciuto - porta due elementi al successo di queste nuove offerte sul "mercato elettorale": da un lato il forte accento leaderistico (che permette in questa fase embrionale anche molta chiarezza sui temi - si noti tuttavia che gli aderenti a questi nuovi gruppi non si riconoscono affatto in questa visione leaderistica accentuando il tema invece di una partecipazione allargata alle scelte e alla definizione dei temi prioritari), l'altro una grande energia comunicativa, un enorme sforzo tecnologico che indirizza il racconto della loro realtà verso nuovi media a cavallo tra comunicazione tout-court e vere e proprie "agenzie di socializzazione".

Altra cosa da rilevare è che entrambe i nuovi movimenti fanno politica, e non puro movimentismo. Questo è utile per prenderli in considerazione con molta serietà (del resto la politica come le alleanze alla fine deve tenere conto anche della matematica).

A questi due punti di forza però, Diamanti, introduce anche un punto critico: il famoso radicamento sul territorio che ancora nè Grillo nè Vendola hanno strutturato (e che si suppone però struttureranno nei prossimi mesi). Punto chiave per valutare la durata o meno dell'offerta politica.

Pensiamo che entrambe le nuove formazioni siano un'occasione per il centro sinistra, perchè riportano seppur con accenti diversi fasce di elettorato storicamente di sinistra al centro della scena politica: parliamo di fasce liberal culturalmente medio-alte, dei giovani, di generici delusi, di pezzzetti di elettorato di destra /per quanto riguarda Grillo).

Ma questa riflessione non può non toccare la discesa (nei sondaggi) del nostro PD, il quale però a ben dirsi si trova, pur in un punto di massima debolezza, in un momento di possibile risalita. Chiaramente è necessario riconoscere alcune potenzialità.

Infatti il PD realizza già alcuni elementi di possibile successo come il fatto di essere comunque ancora presente sui territori (ha un'organizzazione chiara), il fatto di non essere leaderistico (e questa volta per davvero perchè a parole negli statuti punta sulla partecipazione come nuovo criterio di compiuta cittadinanza, in più nei fatti non lo è perchè i suoi leader giocano prevalentemente ancora a farsi fuori l'un con l'altro ogni tre per due o comunque a indebolirsi), il fatto che quel rinnovamento tanto richiesto se non è ancora venuto fuori, tuttavia si trova a giocare con un sistema, se possibile, sempre meno forte (forse anche perchè in discesa nei sondaggi).

Rimane il gap tecnologico, quello sì. Quell'incapacità più strutturale che premeditata di aprirsi a nuovi sistemi di comunicazione e di socializzazione che spesso lo riduce a uno strano animale politico autoreferenziale e impermeabile totalmente o quasi a nuove o diverse fasce di elettorato.

Insomma, adesso che la soglia psicologica viene drammaticamente attestata al 26% (nemmeno un anno fa era il 33%!… ), sarebbe utile un piccolo scatto non verso un partito "plurale ecc…" che già prende a noia ma verso quella "rottamazione" non solo e non tanto di persone ma quantomeno di modalità di azione politica, uno svecchiamento nella struttura, nell'agire, nel comunicare, nel presentarsi sarebbe un toccasana perchè - per metterci un po' di marxismo for dummies - cambiando la struttura potremmo iniziare anche a cambiare la sovrastruttutura.






sabato 2 ottobre 2010

DA NON PERDERE!


Ci sono delle dame. C'è un cavaliere. Il tutto montato in un documentario sicuramente irrispettoso. E' un film che però non si può vedere, che nessuno si sente di distribuire. Una storia italiana che si chiama “Le dame e il cavaliere”, documentario realizzato dalla casa di produzione ‘Telemaco’, e che nel Belpaese vedranno in pochi, in qualche cineteca, perché nessuno vuole distribuirlo. Franco Fracassi, regista del film, alza il sipario su una doppia realtà: da una parte quella descritta nel film, dove il sesso e il potere si mescolano per portare avanti gli interessi del premier, dall’altra quella della libertà di informazione, in un paese in cui le verità scomode sono cancellate. Bello o brutto che sia, giusto o sbagliato, irriverente o ipocrita, in Italia non lo si può giudicare. Semplicemente perché non lo si può vedere.

Ma che domenica 3 ottobre (domani) alle 21 alla Casa Pomposa di Rimini grazie ai Giovani Democratici della nostra provincia approda finalmente nella nostra città.
Da non perdere.



venerdì 1 ottobre 2010

E DOPO IL FORMAGGIO GLI RUBEREMO ANCHE I MARITI



Ora so cinque cose della Svizzera.

Ma andiamo per gradi e in ordine perchè in verità io ne ho sempre sapute solo due di cose: la prima era che è piena di banche (come tutti sanno, soprattutto di queste banche qui), la seconda era che in Svizzera c'erano delle vacche che giravano armate (davvero! …il mio amico Matteo - che è svizzero - ha fatto il servizio di leva e stava dietro a corpi speciali costituiti da vacche munite di bazooka, pare sia un segreto militare mah…).


Poi qualche anno fa si è aggiunta un'altra cosa che ho saputo della Svizzera: e cioè che si buttava sul turismo rosa e l'aveva fatto davvero seriamente producendo un numero copioso di cataloghi, calendari, pacchetti viaggio ammiccanti inequivocabilmente alle donne italiane single o in cerca di avventure, mettendo in mostra algidi contadini e nerboruti mandriani (tipo questi).


Oggi ne so una quarta, e cioè che gli Italiani e i Rumeni usano rubare il formaggio agli Svizzeri (non so i Rumeni, ma per quanto ci riguarda di formaggi - e buoni - il belpaese ne è pieno).


Venendo alla quinta cosa: la mia amica Debora è stata a fare un viaggio in svizzera qualche anno fa e lì ha conosciuto un ragazzo di Zurigo (Joel) in gamba e pure carino. Si sono innamorati e lei è andata a vivere lì.


Allora il fattaccio della campagna anti-italiani mi è sembrata una buona scusa per messaggiarla dato che è un po' che non la sentivo: "Come va, Brutta topastra di una ladra?"


La risposta di Debora non si è fatta attendere: "Bene! E dopo il formaggio gli ruberemo anche i mariti. A Marzo ci sposiamo."