venerdì 30 settembre 2011

1.210.466

E' "un miracolo popolare". Il comitato Referendario consegnerà oggi alle 12 in cassazione 1.210.466 Firme, raccolte in soli due mesi, per chiedere l'abrogazione del porcellum.

UN NUMEROSISSIMO COUNT DOWN


(ANSA) – ROMA, 29 SET – ‘Stiamo lavorando e conteremo fino all’ultimo. Al momento possiamo solo dire che le firme sono una quantita’ di gran lunga superiore alle migliori previsioni’.

Cosi’ Arturo Parisi (Pd), risponde a chi lo interpella alla vigilia della consegna in Cassazione delle firme sul referendum per l’abrogazione della legge elettorale.(ANSA).

giovedì 29 settembre 2011

UN POST A RETE UNIFICATA



Nel ddl intercettazioni c’è anche il comma 29 – cosiddetto ammazza blog – che prevede l’obbligo di rettifica entro 48 ore e mette i blog allo stesso livello dei media main stream, di fatto una equiparazione tra il blog e il giornalismo su carta stampata o radiotelevisivo o tra il blogger e il giornalista. La norma galleggia in uno spazio tra l'ignoranza assoluta delle nuove tecnologie e una deliberata volontà di censurare. Del resto esistono diversi blog dai professionali agli amatoriali e tutti hanno in comune la libera circolazione dell'informazione, il commento, il ragionamento aperto, condiviso e libero (web-log appunto).
Con il comma 29 si vuole introdurre più che una spada di Damocle sulla testa del blogger, di fatto si uccide la libertà di espressione a mezzo web. Apparentemente si tratta dell'estensione del diritto di rettifica anche ai blog: ovvero l'obbligo di rettificare come per le testate giornalistiche, entro 48 ore dalla richiesta con multa, in caso di non avvenuta rettifica, di 12.000 euro. Una sanzione alta per qualsiasi blogger, il quale invece di far circolare con libertà l'informazione, sarà costretto ad una autocensura. Va subito precisato come un blog, diversamente dalle testate giornalistiche, non ha un'organizzazione quotidiana, non ha un direttore responsabile, non ha insomma e ovviamente quella struttura professionale e stabile capace per esempio di gestire con tale tempismo (48 ore) la richiesta di rettifica, con l'aggravante che basterebbe una semplice mail di richiesta per far scattare il conto delle 48 ore. Insomma un meccanismo piuttosto rischiosetto per un blogger.

Ma vediamo perchè questa norma - apparentemente innoqua - è così devastante per il mondo dei blogger, aderendo alla campagna proposta da Valigia Blu con il post a rete unifiata che segue:


UN POST A RETE UNIFICATA

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?

Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.
Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

martedì 27 settembre 2011

Una bella idea per Venerdì. Dalle 18.

Una risposta civica al degrado e al razzismo. Con qualcosa di colorato.

domenica 25 settembre 2011

1013 FIRME CONTRO IL PORCELLUM



Si è conclusa Sabato 24 settembre la raccolta firme del Circolo PD San Giuliano per l'abrogazione del Porcellum. 1013 le firme autenticate dal nostro consigliere Carlo Mazzocchi.

giovedì 22 settembre 2011

CONGRESSO DI CIRCOLO

Ricordiamo che oggi
22 settembre 2011 alle ore 21
presso la sala provinciale del Buonarrivo in corso d'Augusto 231 / Rimini
è convocata l'Assemblea Congressuale del Circolo San Giuliano.

programma:
ore 21:
insediamento della presidenza, presentazione della candidatura a segretario Provinciale PD e dibattito

ore 22
apertura seggi per la votazione

ore 23.30
chiusura seggi e spoglio schede

lunedì 19 settembre 2011

PD SAN GIULIANO PER IL REFERENDUM CONTRO IL PORCELLUM



REFERENDUM, ULTIMI GIORNI PER LA RACCOLTA FIRME: UNO SFORZO CONCRETO PER ANDARE OLTRE ALLE ADESIONI “A TITOLO PERSONALE” E CONTRIBUIRE A CENTRARE L'OBIETTIVO.

Lo scorso Sabato mattina, con un semplice tavolino e i moduli nel Borgo San Giuliano ho partecipato come consigliere comunale presente per l'autenticazione, a uno dei banchetti di raccolta firme per il referendum contro il porcellum organizzati dal mio circolo (quello di San Giuliano) che come struttura territoriale del PD ha ufficialmente preso contatti con il comitato referendario nazionale e sta appoggiando la raccolta firme. Sono state raccolte in mia presenza oltre 250 firme nel giro di 3 ore e non eravamo in piazza o in altro posto centrale.

Mettersi al servizio di questa iniziativa è innanzitutto un modo per cogliere le opinioni e le aspirazioni dei cittadini che oggi paradossalmente possono esprimere la preferenza su chi  mandare in consiglio comunale ma non su chi mandare in parlamento: inoltre, dietro quella firma apposta da gente di ogni ceto, età e formazione – e che magari non ha al primo posto dei propri problemi il sistema elettorale - c'è tuttavia una voglia forte di cambiamento che anche il PD deve cogliere e interpretare.

Inoltre appoggiare ufficialmente la raccolta firme anche da parte di strutture territoriali del PD, per superare l'adesione a “titolo personale” (che pur conta a Rimini molti amministratori e importanti referenti politici del PD stesso) oggi ha una motivazione concreta oltrechè ideale.
In questi ultimi giorni si tratta di compiere uno sforzo organizzativo che vada oltre l'adesione personale, per dare un contributo concreto e organizzato: questo contributo può fare la differenza. E' necessario superare ampiamente le 500 mila firme, si parla di almeno 600/700 mila come numero necessario per superare il livello di sicurezza nella convalida delle stesse.

La raccolta iniziata nel mese di agosto dal comitato referendario ha avuto e sta avendo una risposta più che positiva, soprattutto se rapportata al periodo di vacanza. La persone firmano, cercano i banchetti, chiedono informazioni su come far firmare amici e parenti che ancora non l'hanno fatto. L'informazione non è tanta, molta invece è la volontà. Più capillare è la raccolta, più facile sarà che le persone possano firmare. Ogni circolo ha un suo consigliere comunale di riferimento e così è importante organizzare punti di raccolta vicino ai luoghi in cui le persone vivono, lavorano, passano il tempo libero.

Martedì 20 (mattina) saremo al mercato coperto, Mercoledì 21 (mattina) di nuovo al ponte di tiberio col Circolo di San Giuliano, sabato assieme ai giovani del PD Riminese in piazza tre martiri. Si può moltiplicare questa presenza sul territorio, in provincia abbiamo oltre 50 circoli che si possono attivare in queste ultime giornate di raccolta.

In ultimo, aggiungo poi che il PD potrà fare un passo in più: nel caso, successivamente la raccolta e il referendum non si arrivasse a fine legislatura ad avere una nuova legge elettorale che torni a far scegliere davvero i cittadini i propri referenti in parlamento, come partito possiamo mettere in campo soluzioni che ci devono sempre più contraddistinguere come l'impegno a costituire le nostre liste attraverso le modalità delle primarie aperte.

Carlo Mazzocchi
Consigliere Comunale PD / Rimini.