Aneddoto personale.
Il commesso di un noto negozio di musica (uno degli ultimi ancora esistenti...) che frequento con assiduita' adolescienziale, mi ha dato uno spunto di riflessione originale.
Lui e' di sinistra. Davvero di sinistra, dice lui. Non come voi del PD (dice rivolto a me, scherzando). Lui ha votato per Sinistra e Liberta' alle ultime europee.
Perorando la causa delle primarie, gli faccio notare che sono proprio quelli come lui potrebbero incidere in quest'occasione.
Insomma, la faccio corta. Lui andra' a votare alle primarie.
E proprio perche' di sinistra votera' quello che, a suo dire, gli da' maggiori garanzia di un PD "a sinistra". Votera' Bersani.
Ecco. Nell'immaginario di tanti elettori, Bersani resta un uomo "di sinistra" tout court.
Gli altri due chissa'. La percezione della mozione Bersani come quella di apparato, quelle "degli assessori", dei poteri forti, non so quanto abbia presa fuori dalla cerchia degli iscritti. Certo che la logica delle allenze con l'Udc smonta, nei fatti, questo postulato. Ma tant'e'.
Possibile che Bersani, con la sua faccia, riesca a far dimenticare i D'Alema e i tanti (troppi) "bersaniani per opportunismo"?
P.S. Rubo un commento ad un altro blog e lo riporto perche' descrive la sensazione che ho avuto io seguendo, in podcast, il dibattito di ieri.
"Secondo me il vero vincitore e' il PD, e lo dico con sollievo! Finalmente un confronto serrato e civile. Senza false accuse, senza parlarsi addosso e senza la precisa volonta' di buttarla in caciara. Forse tutto cio' e' normale, ma con i tempi che corrono, e' difficile trovare tre persone per bene che si confrontano. Peccato non si sia fatto su una TV nazionale: avrebbe fatto risaltare le differenze di stile e di contenuto con questa destra."
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