lunedì 2 novembre 2009

Il Bersani con gli stivali


Piu' che una linea poltica, quella dettata ieri da Bersani ospite da Fazio, e' stata il delineare una strategia comunicazionale.

La linea politica mi e' sembrata, a parte le alleanze (comunque prevedibile), il meglio di quanto espresso dalle 3 mozioni: dal lavoro (che e' un po' il suo cavallo di battaglia), alla laicita' (e qui si deve ringraziare Marino), fino alle nuove generazioni, ha voluto dare un segnale di attenzione ai temi congressuali discussi. Si', perche' nonostante il silenzio mediatico sul congresso, il popolo del PD ha visto nel congresso un passaggio importante.

Dico che pero' il centro della serata di ieri e' stato l'aspetto comunicazionale perche', come giustamente ha fatto notare qualcuno, le immagini utilizzate sono state un po' antiche, ma solide e calcolate. Calcolate sull'immagine che ha condotto Bersani a essere (a torto o a ragione!) "l'uomo forte" del PD.

L'elettore "medio" (se mai ne esiste uno...) del PD ha visto in Bersani (quando lo ha votato), "finalmente" uno che dara' ordine al partito, che soffochera' le lotte fratricide, che dara' al partito (insieme alla partenza di Rutelli, da troppi salutata con giubilo) un'identita' al PD. Anche nel nostro circolo, qualcuno ricordava (per altro con comprensibile rammarico) come, anche a sinistra, ci sia una certa voglia dell'uomo forte, dell'uomo d'ordine, quello che-sa-come-si-fa'. E il Bersani, con il suo eloquio asciutto e diretto, poco retorico e quasi scientifico, e' andato direttamente a soddisfare questo aspetto. Come ha detto? Basta con il dialogo, alternativa che implica opposizione. Un tantino lontano dal ma-anchismo di veltroniana memoria...

Non da ultimo non si puo' negare come tanti vi abbiano visto anche, tra i tre candidati, quello che dava piu' garanzie di essere "di sinistra" (che poi l'ombra di D'Alema incomba su di lui non dice niente a nessuno?).

Con che domanda ha finito l'intervista ieri sera? Con il citazionista Fazio che gli chiedeva di dire "qualcosa di sinistra". Piu' chiaro di cosi'.

Ben si e' guardato da proporre tangibili soluzione ai problemi, ma questo e' comprensibile. La strada e' lunga e sbilanciarsi ora sarebbe ingenuo prima che inutile.
Personalmente ho notato l'assenza al tema delle primarie, ma ho apprezzato l'accenno alla legge elettorale.

Avevamo gia' avuto l'impressione, alla vigilia delle primarie (chi scrive ha aderito alla mozione Franceschini, ma non alle sue derive correntizie post-voto, si parva licet) che il popolo del PD, almeno quello che ha votato alle primarie (quindi con tutte le implicazioni anagrafiche del caso) vedesse in Bersani vincitore (vincitore con il 53%, non con il 70%, e' bene ricordardarlo...) il segretario "forte", quello che Forattini avrebbe disegnato con gli stivali.

Ecco, secondo me anche Bersani e il suo staff, vista l'intervista di ieri sera, devono essersi fatti la medesima idea di coloro i quali lo hanno votato. E a loro ha parlato.

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