martedì 17 novembre 2009

A proposito di quello che dicevamo ieri


By Mattia Carzaniga
È come il regolamento di Sanremo, che cambia tutti gli anni. (Nella fattispecie: ora tutti a parlare delle canzoni in dialetto, quando la novità vera del 2010 è che si dà diritto di voto all’orchestra, cosa che io e il mio gruppo d’ascolto avremmo fatto anni fa.) Comunque. Non è del Festivàl che voglio dire, quantomeno non ora, anche se quest’anno, come la Pasqua, cade presto. Parlo del nuovo regolamento – anzi no: della bozza del nuovo regolamento – dei circoli del Pd. L’ho visto iera sera dopo New Moon, ed è riuscito a stupirmi più della povera Bella che tenta di dimenticare un amante vampiro per smazzarsi un best friend licantropo (nessuno mi dica che sto rompendo l’embargo, né farneticando.) Per quella strana perversione onomastica tutta nostra, le novità cominciano dal lessico. Torna il Segretario Cittadino, ultimamente relegato dietro il titolo di Coordinatore di Circolo; l’Assemblea Cittadina diventa Unione Comunale (nome che non ha portato troppa fortuna al centrosinistrasenzatrattino, ma tant’è), e il suo Portavoce cambia in Presidente, ché un Presidente ci vuole sempre. Glisso su tempi e modi di votazioni e congressi (e “finestre” dove piazzarli: prima di Natale o dopo Pasqua?), perché è più complicato di Risiko. Qualcuno diceva che è il primo passo verso il Partito Organizzato che ha in mente il neosegretario Bersani. Qualcun altro che si perde troppo tempo dentro ai circoli e invece la politica bisognerebbe farla fuori, in piazza (o in mille piazze). Io pensavo al voto degli orchestrali – tu chiamali, se vuoi, elettori. E che per la Direzione (Nazionale), chi meglio di Peppe Vessicchio?

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