domenica 15 novembre 2009

Mare agitato


I socialisti oscurano il sito di Sinistra e Libertà. La coalizione è in crisi e c'è rischio di scissione.
di CARLO CIAVONI e SIMONA POLI

ROMA - C'è di nuovo "mare agitato" all'interno di Sinistra e Libertà, con i socialisti che minacciano di uscire dalla coalizione, di cui fanno parte assieme ad altre quattro forze politiche: gli ex di Rifondazione con Vendola, la Sinistra democratica di Claudio Fava, gli ex cossuttiani di Umberto Guidoni e gli ambientalisti che fanno capo a Grazia Francescato. Tutti insieme vantano il 3,1% ottenuto alle ultime europee, anche se non è la prima volta che si creano situazioni ad altissima tenzione. In questo quadro, oggi i socialisti hanno deciso di oscurare il sito ufficiale della coalizione, perché sulla pagina web compariva un dispositivo, votato ieri pomeriggio dal coordinamento nazionale di Sinistra e Libertà, la cui validità i socialisti contestano. La candidatura. Pietra dello scandalo sono le alleanze, in vista delle elezioni regionali in Toscana. Riccardo Nencini, segretario del Ps, che fa parte di Sinistra e Libertà, avrebbe dovuto presentarsi a quelle elezioni con la coalizione "Toscana democratica", guidata dal Pd. In realtà i socialisti nella regione correranno assieme al Pd con un simbolo unitario. Nencini non si candiderà, ma poterebbe fare l'assessore "esterno" nella prossima Giunta. Il patto Ps-Pd. A questo proposito, proprio oggi sulle pagine toscane di Repubblica è apparso un documento segreto. tenuto in cassaforte dal segretario toscano del Partito Socialista Pieraldo Ciucchi: un accordo firmato da lui e dal segretario del Pd toscano Andrea Manciulli datato 27 luglio, scritto su carta intestata della Regione Toscana, in cui il Pd garantisce ai Socialisti un posto in Consiglio e una poltrona in Giunta nella prossima legislatura.

In cambio i Socialisti rinunciano a correre col proprio simbolo (confluiscono cioè dentro al Pd) e accettano di votare la riforma elettorale approvata, appunto, nel luglio scorso in cui si inserisce lo sbarramento al 4 per cento per partiti e coalizioni. Una legge che le altre forze politiche di Sinistra e Libertà si rifiutano di votare e che passa con i voti di Pd, Socialisti e Pdl. Il testo integrale dell'accordo. "La riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali è obiettivo da condividere e sostenere, un impegno corale assunto dalla maggioranza di governo verso i cittadini della regione. La conseguente modifica statutaria e l'approvazione di una nuova legge elettorale impegnano intanto Pd e Ps a disegnare rapidamente una cornice di iniziative politiche condivise in preparazione della scadenza elettorale della primavera 2010, pensando al contempo ad una gestione politica dello sbarramento elettorale. A tal fine riteniamo che la passata esperienza di Toscana Democratica possa rappresentare un buon punto di partenza, una via all'interno della quale definire intese programmatiche e garantire intese sulla rappresentatività delle diverse aree politiche in consiglio e nel governo regionale. In entrambi gli organi, i Socialisti saranno rappresentati". Riccardo Nencini replica. "Già nell'anno scorso arrivarono offerte del genere e furono da me cortesemente declinate. Altrettanto è avvenuto quest'anno e la notizia resta destituita di ogni fondamento. Sono indignato che ci sia chi mette in giro queste voci perché queste notizie vengono evidentemente diffuse da chi ha intenzione di far saltare del tutto il progetto di Sinistra e Libertà, facendola diventare un appendice di Rifondazione comunista e se così fosse, tanti auguri". Per quanto riguarda la notizia relativa all'oscuramento del sito di Sinistra e Libertà, la decisione è stata presa di comune accordo dai tre tesorieri Oreste Pastorelli (Psi), Marco Lion (Verdi) e Marco Fredda (Sinistra democratica), che rappresentano nel suo insieme tutta Sinistra e Libertà e che, in questo senso, hanno inviato una lettera a Antonello Falomi, responsabile del sito". La rottura. Il coordinamento nazionale di S.e L. aveva in un primo momento accettato la richiesta socialista di presentare il simbolo di Sinistra Ecologia e Libertà in tutte le regioni tranne, appunto, la Toscana. Una decisione che aveva provocato vasti dissensi all'interno delle forze che hanno dato vita alla coalizione di sinistra: il Movimento per la Sinistra di Nichi Vendola, Sinistra democratica e la minoranza dei Verdi sconfitta al congresso di Chianciano. La riunione del coordinamento di ieri, ha così ribaltato la decisione votando una mozione che impegna Sinistra e Libertà a presentarsi col proprio simbolo in Toscana già dalle prossime primarie. I socialisti hanno abbandonato la riunione per protesta prima del voto, e proprio l'assenza di uno dei "soci fondatori" è stata impugnata dai tesorieri per chiedere formalmente l'invalidazione del voto e per diffidare il coordinamento dalla pubblicazione sul sito del dispositivo contestato.

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