sabato 14 novembre 2009

L'acqua rimanga un bene pubblico


Sono quasi certo che sia la prima volta che riportiamo qualcosa pubblicato dal sito ufficiale del PD nazionale, ma stavolta merita.


Il PD in Commissione Affari Costituzionali vota contro la riforma dei servizi pubblici locali
E’ contrario il voto del Pd in commissione Affari costituzionali al decreto comunitario che contiene la riforma della normativa sui servizi pubblici locali. Una riforma nascosta nelle pieghe di un decreto "salva-infrazioni" per eviatre multe dalla UE, che è stato inzeppato dei provvedimenti più diversi.Lo ha fatto sapere il deputato democratico, componente della I commissione di Montecitorio, Paolo Fontanelli che ha spiegato: “La nostra contrarietà deriva sia da ragioni di metodo che di merito. Nel metodo perché il governo, ancora una volta, usa un decreto per introdurre una quantità gigantesca di norme estranee alla finalità dichiarata provvedimento. Tra queste, tutta la riforma della normativa sui servizi pubblici locali di cui abbiamo chiesto lo stralcio. Nel merito – prosegue – il nostro dissenso deriva da un giudizio fortemente negativo su una riforma che giudichiamo parziale, insufficiente e sbagliata perchè non distingue tra settori e perchè prefigura un privatizzazione del tutto incoerente con l’obiettivo della liberalizzazione e che avrebbe come unico effetto la sostituzione di monopoli pubblici con monopoli privati senza alcun vantaggio per i cittadini utenti. Sulla privatizzazione dell’acqua e dei servizi idrici – sottolinea Fontanelli – il nostro giudizio è ancora più severo: l’acqua è e deve restare un bene pubblico".Un principio che la scorsa settimana il PD ha ribadito con un emendamneto approvato in Aula. "Su questo – conclude – non faremo passi in dietro, l’acqua è un diritto che va garantito a tutti i cittadini, ed e' impensabile che si possa affrontare un tema così importante all'interno di un decreto omnibus senza, tra l’altro, prevedere un'autorità di regolazione”.

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