di Mario Maffei su http://www.iltaccoditalia.info/
Lo scandalo lo ha spazzato via, con gli eccessi tipici del linciaggio provenienti soprattutto dal Partito Democratico Sandro Frisullo, nato in terra grika nel 1955, laureato in filosofia, sposato con Rita Quarta, consigliera comunale Pd a Lecce, è l'ex potentissimo vice presidente della giunta regionale, dimissionato da Vendola dopo che il suo nome è uscito nei verbali dell'interrogatorio del 29 luglio scorso a Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore indagato dalla procura di Bari per corruzione nella sanità e per le note vicende legate a prostituzione e cocaina. Gianpi ha riferito di aver organizzato incontri a luci rosse tra il vicepresidente e alcune prostitute di lusso in un appartamento nei pressi di Via Capruzzi preso in affitto da Gigi Zaterini, storico segretario di Frisullo. Lo scandalo lo ha spazzato via, con gli eccessi tipici del linciaggio provenienti soprattutto dagli ambienti del Pd, i quali hanno forse rimosso il percorso del Frisullo: dirigente giovanile del Partito comunista, poi segretario della federazione provinciale negli anni '80, sindaco di Carpignano Salentino, consigliere comunale (a Lecce), provinciale e regionale (sin dal 1995, poi è stato anche presidente del gruppo Ds). Dalemiano di ferro, Frisullo ha protestato per "la pretestuosità e la cattiveria di chi all'interno del Pd tenta di omologarmi ai comporta¬menti di chi si sottrae con tracotanza ad un dovere di pubblicità, di traspa¬renza e di responsabilità", facendo anche riferimento a presunte faide di corrente. In realtà Frisullo paga negli ambienti di centrosinistra la colpa grave di aver offerto a Silvio Berlusconi (con il quale ha addirittura condiviso alcune signorine) la foglia di fico del "i politici sono tutti uguali" o, peggio, della brillante definizione di Travaglio che ha descritto l'attività di Tarantini come una "bicamerale a ore". Ci sembra che il vero problema non sia se a Frisullo (e a Berlusconi) piaccia o meno scopare. Il problema è se questi uomini pubblici hanno poi dovuto ricambiare i favori delle prostitute e di chi le aveva procacciate. Se si sono resi ricattabili. Se sono moralmente in grado di governare e di come sia necessaria una riflessione su come il PD seleziona il suo gruppo dirigente. Insomma, le dieci domande di Repubblica.
Lo scandalo lo ha spazzato via, con gli eccessi tipici del linciaggio provenienti soprattutto dal Partito Democratico Sandro Frisullo, nato in terra grika nel 1955, laureato in filosofia, sposato con Rita Quarta, consigliera comunale Pd a Lecce, è l'ex potentissimo vice presidente della giunta regionale, dimissionato da Vendola dopo che il suo nome è uscito nei verbali dell'interrogatorio del 29 luglio scorso a Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore indagato dalla procura di Bari per corruzione nella sanità e per le note vicende legate a prostituzione e cocaina. Gianpi ha riferito di aver organizzato incontri a luci rosse tra il vicepresidente e alcune prostitute di lusso in un appartamento nei pressi di Via Capruzzi preso in affitto da Gigi Zaterini, storico segretario di Frisullo. Lo scandalo lo ha spazzato via, con gli eccessi tipici del linciaggio provenienti soprattutto dagli ambienti del Pd, i quali hanno forse rimosso il percorso del Frisullo: dirigente giovanile del Partito comunista, poi segretario della federazione provinciale negli anni '80, sindaco di Carpignano Salentino, consigliere comunale (a Lecce), provinciale e regionale (sin dal 1995, poi è stato anche presidente del gruppo Ds). Dalemiano di ferro, Frisullo ha protestato per "la pretestuosità e la cattiveria di chi all'interno del Pd tenta di omologarmi ai comporta¬menti di chi si sottrae con tracotanza ad un dovere di pubblicità, di traspa¬renza e di responsabilità", facendo anche riferimento a presunte faide di corrente. In realtà Frisullo paga negli ambienti di centrosinistra la colpa grave di aver offerto a Silvio Berlusconi (con il quale ha addirittura condiviso alcune signorine) la foglia di fico del "i politici sono tutti uguali" o, peggio, della brillante definizione di Travaglio che ha descritto l'attività di Tarantini come una "bicamerale a ore". Ci sembra che il vero problema non sia se a Frisullo (e a Berlusconi) piaccia o meno scopare. Il problema è se questi uomini pubblici hanno poi dovuto ricambiare i favori delle prostitute e di chi le aveva procacciate. Se si sono resi ricattabili. Se sono moralmente in grado di governare e di come sia necessaria una riflessione su come il PD seleziona il suo gruppo dirigente. Insomma, le dieci domande di Repubblica.
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