giovedì 4 giugno 2009

Una cassetta delle lettere a Londra



"Diversamente dalle europee di cinque anni fa, quando già abitavo a Londra e avevo la buchetta della posta invasa di pubblicità elettorali di tutti i partiti, stavolta ne ho ricevuta solo una, da Sinistra e Libertà, e mi chiedevo se c’è sotto un taglio dei costi promozionali o uno scarso interesse per il voto degli italiani residenti all’estero. Mi correggo: ne ho ricevuta un’altra. Questa è del Partito Democratico. Vorrei bene vedere se, con il cognome che ho (Enrico Franceschini, giornalista di Repubblica, n.d.r.), si dimenticavano di me. Per cui adesso capisco: i partiti di centro-destra hanno rinunciato all’idea di conquistare il mio voto, chissà perchè, restano a contenderselo solo quelli di sinistra. Scherzi a parte: individare gli elettori, contattarli attraverso la posta o l’email, è ormai diventata un’arma fondamentale. In America, Obama ha vinto anche così: c’era un team intero di specialisti che non si occupava d’altro (lo so perchè ci lavorava un esperto inglese che conosco, ex-consulente elettorale di Blair). Raggiungere gli elettori con comizi, cartelloni sui muri o anche pubblicità televisiva, non funziona più. E’ il “porta-a-porta” postale e digitale, il sistema per fare breccia, per spiegare le proprie idee, per stabilire un rapporto. Un concetto che i partiti italiani di sinistra dovranno tener ben presente, in vista delle elezioni del futuro nel nostro paese. La concorrenza è agguerrita, e sa come si usa il marketing in politica. Non ignorerà gli altri elettori italiani come ha ignorato (finora) me."

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