sabato 20 giugno 2009

Per la nostra strada


Al Lingotto saremo tantissimi. Questa, ormai, è una certezza. Ricordo a tutti che l'ingresso è libero (in tutti i sensi) e che chi non si fosse ancora 'prenotato' può farlo scrivendo a piombinidemocratici@gmail.com. Il Pd sarà l'ospite d'onore della giornata e sarà accolto da tutti quelli che ancora credono in un progetto messo a dura prova nei suoi primi due anni di vita. Alla mattina parleremo di congresso e di partito, al pomeriggio della proposta politica e programmatica che vogliamo avanzare. Quanto alle vicende dei nomi che tanto solleticano l'interesse dei colleghi e del sistema dell'informazione (sia i primi, sia il secondo stanno offrendo il peggio di sé), per noi è un fatto secondario (seconDario?). Vogliamo capire chi è in campo, per fare che cosa, con quale idea di partito. E, se mi è concesso, con quale stile e con quali modalità, perché dentro di me penso che sono molto arrabbiato e, con Dante, potrei dire, a proposito della «bella» politica che «mi fu tolta», che soprattutto «il modo ancor m'offende». Questo perenne farsi del male, questa stupidità del darsi contro senza avere quasi nulla da dire, quel far nomi di persone perché non si sa che nome dare alle cose. «El mundo era tan reciente, que muchas cosas carecían de nombre, y para mencionarlas había que señalarlas con el dedo», scrive Marquez all'inizio di Cent'anni di solitudine. Dobbiamo sapere indicare le cose e dare loro un nome, non preoccuparci esclusivamente delle persone, perché - se posso esprimermi così - "mi sono rotto i cognomi". Noi andremo per la nostra strada, quel sentiero difficile su cui ha viaggiato la nostra carovana, verso quella piazza politica a cui tanti aspirano da troppo tempo. Una politica rinnovata nelle parole, nelle scelte, nel metodo. Una politica fatta di qualità, di trasparenza e, soprattutto, di coraggio. In Italia non c'è. E tutti noi sappiamo quanto ci vorrebbe.
Beppe Civati

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