lunedì 1 febbraio 2010

Processato per direttissima e (non) rimpatriato /3


Ci sembra giusto riassumere un pò quello che è accaduto al ragazzo senegalese, che ha permesso ai carabinieri di rintracciare i rapinatori che nel finesettimana hanno rapinato la coop a Santarcangelo. Dopo aver registrato la testimonianza del ragazzo i carabinieri (seguendo quanto stabilito dalla legge bossi-fini) sono stati costretti a fermarlo, in quanto privo di permesso di soggiorno. Il suo avvocato ci ha poi raccontato che tutti si sono comportati (almeno questa volta) benissimo con lui: non è stato messo in cella ma durante la notte è stato fatto dormire in una stanza con gli altri carabinieri e al processo di oggi, sono state proprio le forze dell'ordine a chiedere e ottenere che fosse concesso un permesso di soggiorno per motivi giudiziari. Inoltre l'avvocato ci ha detto che sarà poi concesso un ulteriore permesso di soggiorno per poter cercare lavoro. Direi che tutto è bene quel che finisce bene, e sono soprattutto contento del fatto che per una volta si sia usato buonsenso. Resta però irrisolto un nodo della questione: la legislazione vigente è assurda, si finisce (e questo è solo un esempio) per incriminare una persona che invece si è resa protagonista di un gesto di alto livello civico. Per questo il Partito Democratico di Santarcangelo ha organizzato per mercoledì sera alle 21, sotto i portici del comune, una serata di mobilitazione contro il crescente clima di discriminazione, per rompere il falso legame che si cerca di creare tra immigrazione e criminalità. Invito tutti voi a prendervi parte, anche perchè è un ottima occasione per far presente che ci siamo e entrare in contatto con persone a cui interessano i nostri stessi temi.

Filippo Pecci

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