lunedì 8 febbraio 2010

Che la festa cominci


- Dal liceo non sei cambiato di una virgola. Sempre ossessionato da ‘ste figure di merda.Come se ci fosse qualcuno che sta sempre a giudicarti. Te lo devo spiegare io? Tu fai lo scrittore e a certe cose dovresti arrivarci da solo.
Fabrizio si girò spazientito verso il suo ex compagno di scuola:
- Cosa? Di che parli?
Bocchi sbadigliò. Poi gli prese la mano.
- Allora non hai capito. Il tempo delle figure di merda è finito, morto, sepolto. Se n’è andato per sempre con il vecchio millennio. Le figure di merda non esistono più, si sono estinte come le lucciole. Nessuno le fa più, tranne te, nella tua testa. Ma non li vedi a questi? – indicò la massa che applaudiva Chiatti. – Ci ricopriamo di letame felici come maiali in un porcile. Guarda me, per esempio-. Si alzò in piedi barcollando. Allargò le braccia come a mostrarsi a tutti, ma gli girò la testa e si dovette sedere di nuovo. – Io mi sono specializzato a Lione con il professor Roland Chateau-Beaubois, ho la cattedra a Urbino, sono un primario. Secondo i vecchi parametri sarei una figura di merda ambulante, un essere infrequentabile, un cafone impaccato di soldi, un tossico, un personaggio spregevole che si fa ricco delle sulle debolezze di quattro carampane, eppure non è così. Sono amato e rispettato. Vengo invitato pure alla festa della Repubblica al Quirinale e in ogni cazzo di trasmissione medica.
Da "Che la festa cominci" di Niccolo' Ammaniti

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