venerdì 19 marzo 2010

Salvaliste a un soffio dalla bocciatura alla Camera. Salvato dalle assenze nell'Udc.


Franceschini furioso. L'Udc salva il decreto "salvaliste". E' stato solo grazie alle assenze nel gruppo dei centristi che oggi alla Camera la maggioranza è riuscita a bocciare le tre pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. La Camera le ha bocciate con 259 voti a favore contro 272, sei solo in più della maggioranza richiesta. «Una maggioranza risicata», commenta Bersani. E il capogruppo del Pd Franceschini, che in questi giorni aveva lavorato di concerto con tutte le opposizioni per garantire una presenza parlamentare massiccia contro il decreto, è furioso con i centristi. A Montecitorio si racconta di una sfuriata di Franceschini con i vertici dell'Udc. «Se fossimo riusciti a bocciare quel decreto oggi, per il Pdl la campagna elettorale si sarebbe messa male», ha tuonato. Dei 39 deputati dell'Unione di centro, solo ventidue hanno votato. Degli altri 17, due erano in missione: il leader Pier Ferdinando Casini e il presidente Rocco Buttiglione. Quindici invece i deputati che non hanno partecipato al voto e tra loro il segretario Lorenzo Cesa e il vicecapogruppo Michele Vietti che pure era stato il primo firmatario di una delle tre pregiudiziali che chiedevano lo stop all'iter del dl. In aula erano presenti 532 deputati, di cui uno non ha votato, e la maggioranza richiesta era di 266 voti. Quasi compatta è stata la presenza del Pd: mancavano in aula solo tre deputati. E al gran completo era la compagine dell'Idv. Tutti e 24 i deputati dell'Italia dei valori erano presenti e hanno votato. Nel Pdl mancavano 51 deputati su 268, di cui 25 in missione. Dei 60 deputati della Lega nord 9 erano assenti e 5 di questi perchè in missione. «Il leader Udc Casini ci spiega ogni giorno in televisione che la battaglia contro il governo non si fa nelle piazze ma in parlamento: peccato che proprio oggi avrebbe avuto una straordinaria occasione per contribuire ad una fondamentale vittoria parlamentare. La sua assenza, insieme a quella del segretario Cesa e si altri 15 deputati dell'Udc, ha determinato la bocciatura della pregiudiziale di costituzionalità al decreto salva liste. Ecco, dunque, cosa accade quando si predica bene e si razzola male», attacca Roberto Giachetti, segretario d'aula del gruppo del Pd a Montecitorio.L'esame del decreto è stato rinviato a dopo le regionali. A oggi non risulta ancora calendarizzato.


Dall'Unita' del 16 marzo

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