Domenica scorsa e ieri sono comparso nelle cronache cittadine in 2 articoli sugli incarichi e siccome si mette in gioco la mia professionalità e la mia moralità,
è opportuno mettere i puntini sulle i.
Cercherò di essere il più sintetico possibile, come la natura del blog impone.
Per prima cosa:Ho svolto e svolgo il mio incarico di tipo professionale a supporto delle attività che fanno capo alla Segreteria del Presidente della IV Commissione Assembleare, nell’ambito delle competenze professionali che mi sono proprie, e cioè quelle che fanno parte del mio percorso di studi, sono laureato in Scienze della Comunicazione con successivo Master alla RAI con borsa di studio per merito,
e quelle che fanno parte del mio percorso professionale da quando lavoro – ritengo con competenza e capacità - prima a Milano e dal 2003 a Rimini.
Per secondo:Nell’ambito di questo incarico il mio ruolo di supporto è stato svolto intervenendo sull’impostazione della comunicazione, sulla definizione delle modalità più efficaci nel comunicare temi e risultati in una fase importante di un ente – e dunque anche di una presidenza di commissione - che è quella di fine legislatura.
Ed ora – per completezza - a conclusione del mio incarico che terminerà il 31 Marzo, sto ultimando la presentazione multimediale che illustra in sintesi le linee dell’attività di commissione, uno strumento di divulgazione sul funzionamento e le competenze relative alle “Politiche per la Salute e Politiche Sociali”.
Gestire e indirizzare la comunicazione come sviluppare prodotti di comunicazione è il mio lavoro, è la mia professione che svolgo da sempre per committenze private e pubbliche, molto prima del mio impegno politico.
Terzo: vengo al dato politico.Nelle stesse cronache il mio nome viene associato in modo costante al mio essere stato referente di mozione (Marino) nella fase congressuale del PD. E’ un’etichetta che – come, forse, comprendo – serve a esemplificare e a inquadrare una persona poco nota. Ma che, a mesi dal congresso e dallo scioglimento della mozione, devo rifiutare.
Dalla sera stessa del 25 ottobre scorso – come sempre ho sostenuto durante la campagna congressuale -, mi sono spogliato della parte, come giusto che fosse, così come la mozione si è sciolta.
Tutto ciò ha avuto per me un valore di coerenza e di rispetto nei confronti di un PD fatto di persone e non di correnti. Questo lo voglio ribadire ancora una volta e di nuovo con forza, perché da quel 25 ottobre scorso Roberto Maldini non rappresenta alcuna area o corrente o anima di partito. Men che meno nella fase di selezione delle candidature che si è svolta secondo il regolamento regionale* e non secondo l’accordo o l’impallinamento tra correnti o la compravendita di possibili avversari interni.
Il mio incarico è professionale e mette in atto proprio quel principio del merito e della competenza per cui mi sono sempre battuto: altre logiche "prima" e "dopo" l'incarico non mi appartengono, anzi sono le stesse logiche che fintantochè starò nel PD - e grazie al PD - non cesserò mai di contrastare.Roberto Maldini
* ovvero: indicazione della direzione su proposta della segreteria del candidato uscente Roberto Piva e dei criteri di definizione delle altre 2, quindi consultazioni dei circoli, quindi investitura delle candidature. Questo il metodo che ha individuato i tre candidati Piva, Ciaroni, Rossi.
Nessun commento:
Posta un commento