mercoledì 2 dicembre 2009

La sfida della nuova SPD: politica ma anche finanziaria



Dal 13 novembre Sigmar Gabriel è il nuovo presidente del partito socialdemocratico, il sesto in cinque anni. Il suo compito, come quello dei suoi più recenti predecessori, sarà di risollevare le sorti di una SPD in grave crisi di popolarità. Alle ultime elezioni il partito che fu di Willy Brandt e Helmut Schmidt ha ottenuto il peggior risultato dal 1949, raccogliendo il 23% dei voti, peggio che nel 1953. Una svolta a sinistra è probabile, nel tentativo di smarcarsi dai democristiani e dimenticare gli ultimi quattro anni di grande coalizione, segnati da una politica tutta fatta di compromessi al centro. Alla guida del partito è stata scelta una troika tutta da valutare. Oltre al presidente Gabriel è stata eletta segretario generale Andrea Nahles (ambedue nella foto); capogruppo al Bundestag è l'ex candidato-cancelliere Frank-Walter Steinmeier. Il quotidiano Bild si chiedeva nei giorni scorsi se i tre non faranno la fine di un'altra troika che a breve dovette dare forfait, tali erano le incomprensioni reciproche: Gerhard Schroeder, Rudolf Scharping e Oskar Lafontaine. La sfida di Gabriel, il 50enne ex ministro dell'Ambiente ed ex premier della Bassa Sassonia, è doppia: ridare fiato a un partito in calo di consensi in un momento di crisi dei conti finanziari.

Il pessimo risultato ottenuto dal partito alle elezioni del 27 settembre 2009 comporterà un calo dei contributi pubblici: 40 milioni di euro nel 2010, dai 43,5 milioni del 2009. L'anno scorso l'SPD ha incassato entrate per 167,5 milioni di euro. Il totale è destinato a calare e non solo per una riduzione degli aiuti statali. Il partito sta subendo anche un calo del numero degli iscritti che nel 2008 da soli hanno versato nelle casse socialdemocratiche circa 46,6 milioni di euro. Per di più anche una diminuzione del numero di deputati (146 contro i 222 nella passata legislatura) significa anche minori entrate: ogni parlamentare versa infatti al partito 130 euro al mese. Rimane l'ancora di salvezza delle partecipazioni societarie - l'SPD controlla alcuni giornali e stazioni radiofoniche - ammesso che la crisi economica non riduca drasticamente i dividendi (come probabile). Barbara Hendricks è il tesoriere del partito. Qualche giorno fa ha messo il dito sulla piaga parlando del futuro dell'SPD: il movimento di Gabriel deve ridurre le spese senza mettere a soqquadro le ambizioni politiche di un partito che si vuole popolare. E' fattibile? Addirittura, la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung nei giorni scorsi si chiedeva se un partito possa fallire. Era per molti versi una provocazione, ma indicativa dello stato d'animo.

1 commento:

  1. Reclamava lo stipendio che da tre mesi non gli era stato versato. Per questo è stato ucciso dal datore di lavoro con nove coltellate. Questa la storia di Ibrahim M'bodi, operaio 35enne in un cantiere edile, senegalese trapiantato a Zumaglia, nel Biellese, fratello di Adam M'Bodi segretario dei metalmeccanici della Cgil di Biella. Il suo cadavere è stato ritrovato pero' ieri da due agricoltori in un canale di scolo ai margini di una risaia, ma l'assassinio è di tre giorni fa e il datore di lavoro, Franco D'Onofrio, ha confessato ai carabinieri dopo un lungo interrogatorio.

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    Dire di volere rimettere al centro il Lavoro, dopo avere passato ANNI a sentire di quanto siano bravi e magnanimi e coraggiosi i piccoli imprenditori cui tutto è dovuto e per i quali sono state pensate le gabbie contrattuali (che mettono tutti con il portafoglio sempre vuoto e la vita sempre triste e faticata), non è cosa piccola. La vera svolta è nel considerare che il vero motore non è la piccola e media impresa ma il lavoratore che la fà andare avanti. Impoverire costantemente il ruolo di chi lavora ed esaltare quello di chi dovrebbe pagarlo non c'entra con la tragedia di Biella?!

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