giovedì 17 dicembre 2009

Come on, die young!

Sono davvero tante le cose in comune tra il pezzo accorato e lucido di Riziero Santi apparso sul bel sito del PD riccionese di un paio di giorni fa e quanto abbiamo laicamente constatato con il nostro pezzo di ieri sull'uscita dal PD riminese di Ermanno Vichi.

Le due storie, nel loro parallelismo, corrono nel solco di quella diffusa sensazione che le lotte intestine al PD siano meramente alimentate dalla ricerca e dalla difesa sindacale del proprio posticino al sole (o in giunta, o in segreteria, o dove-vi-pare...).

Santi urla alto e chiaro come sia un "chissenefrega" l'espressione a cui "qualsiasi iscritto, elettore, ragazzo, ragazza, o veterano" ricorre a commento delle beghe di partito che un Fabio Galli o un Ermanno Vichi fanno dolorosamente emergere in forza delle loro personalissime beghe.

Penso pero' che, come da molto non si vedeva, qualcosa si stia muovendo.

E come giustamente nota Santi, non e' una marea generazionale la novita' che sta montando. Troppi "giovani", soprattutto quelli "gia' sperimentati" (per usare un'espressione non nostra...), sono cresciuti in un humus malato il cui effetto e' quello per cui "le nuove generazioni vanno solo ad assommarsi alle altre scimiottandone vizi e contrapposizioni".

Un elettore "veterano", al seggio delle primarie di ottobre, per esprimere lo stesso concetto di Santi, ci faceva notare che i giovani che escono dai seminari si chiamano prevosti. Che vuol dire anziano. Ecco, troppi giovani sono gia' anziani (con tutto il rispetto per gli anziani veri...) e resi anziani da quelle parrocchie e parrocchiette che avvelenano questo PD.

No, la novita' sta nella volonta' di incidere nella vita del PD di gruppi e individui trasversali sia generazionalmente che socialmente. Non e' piu' vero che "solo chi vive di politica si interessa alla politica", almeno non nella provincia di Rimini. Le forze che si stanno affermando sul territorio sono nati con la nascita del PD, con i Circoli in primis, e si stanno affermando proprio "praticando l’innovazione di metodo e di merito" che Santi auspica.

Sta a questo nuovo e trasversale gruppo all'interno del PD della provincia dimostrare (sempre che ne abbia le capacita' sia organizzative che politiche!) che il modo di fare politica dei Galli o dei Vichi e' arrivato al capolinea. Il congresso e' dietro l'angolo.

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