A leggere gli osanna (anche quelli dei circoli apparsi sulla stampa di oggi) a Bersani sembrerebbe che l’unico problema, di un PD mai nato, sia l’efficientismo. Siamo ancora alla ricerca del mito per evitare ogni altra analisi? Ci vuole un capo con la palle perché il resto verrà da sé? E se gli “attribuiti” individuali sono l’unico prerequisito ne avremmo abbastanza, di uomini e donne, a tutti livelli, compresi quelli periferici, inclusi quelli nostrani? Non è che si sia fatto molto per alimentare un “vivaio” di qualità!
Non è invece vero che gli “enunciati” di Veltroni (codice etico, primarie vere, ruolo dei circoli, nuova democrazia interna, superamento vecchi schemi, no alla fusione a freddo), non sono mai partiti perché usciti dai ricatti dei partiti dell’ulivo ci siamo infilati nelle spire delle correnti e delle cordate abbandonando un progetto di vero rinnovamento pur di salvaguardare miserevoli piatti di lenticchie? Nazionali e locali?
Credo sia da quelle premesse (e promesse) iniziali che occorra ripartire, azzerando un anno in cui abbiamo dato il peggio, ci siamo mangiati gli uomini migliori (penso a Soru che ottiene più voti della coalizione, Marino che “passa a miglior incarico”.....agli intellettuali fondatori del PD che ci hanno abbandonato insieme ai giornalisti più illuminati)..per non dire dei lavoratori (mancando ogni posizione sul rapporto coi sindacati), delle donne.. oh sì le donne: che fine ha fatto il movimento delle donne? E’ scomparso col PD perché i temi che attengono alla dignità, ai diritti delle donne, sono temi che possono rompere gli schemi “..meglio accantonarli” così per non mettere a rischio “gli accordi” si ritorna indietro di anni nel campo delle conquiste civili e sociali. Sulla attuale drammaticità della violenza alle donne pesa tutto questo perché chi, se non il PD unito su valori comuni (ma vogliamo dire finalmente quali sono?), deve rispondere coi fatti alle dichiarazioni aberranti di Berlusconi che associa la violenza al richiamo del corpo femminile?
Io ammiro Bersani è uno che non si nasconde dietro l'enfasi, che ha competenze e capacità di comunicazione, esperienza e credibilità in tutti i settori della società. Ma non basta un cambio della guardia, mi interessa capire cosa metterà in atto per superare gli ostacoli che, fin qui, hanno impedito la nascita del PD.
E, soprattutto non vorrei passasse l’idea che il problema sia solo nazionale.Le dimissioni di Veltroni hanno dato voce ed immagine ad una crisi, ben più ampia dei suoi stessi limiti, da cui nemmeno Rimini è immune. La politica degli ex (DS e Margherita) non è stata mai smentita, le primarie (quando si fanno) vengono vinte dai candidati non proprio sostenuti dai vertici, rinviato sine die il confronto sui valori etici (che fine ha fatto il forum sulla famiglia che, peraltro, doveva intitolarsi ai diritti civili)? E la conferenza programmatica annunciata per dicembre che dover dar corpo al programma provinciale di coalizione? Per non dire del radicamento sul territorio che non decolla. Come sta andando il tesseramento? Mentre in Sardegna affondava un candidato serio, dimessosi per motivi ancor più seri ovvero si giocava una partita che ha portato alle dimissioni del segretario nazionale, a Rimini si affidava ad un volantinaggio l’appello al tesseramento. Anzi, al nostro circolo, impegnato in un’iniziativa di autofinanziamento con la partecipazione di oltre 150 persone, è stato chiesto il pagamento di una quota da destinarsi, in sostituzione, ad un distributore commerciale (!).
Insomma il PD deve (ri)nascere anche a Rimini. Ed il veicolo che dà più garanzie perché mirato al confronto aperto, al contatto con le persone ad un allargamento del consenso che dà le maggiori garanzie democratiche, è il Circolo, l’insieme dei circoli. Temi come il testamento biologico ma anche la nostra posizione sul federalismo fiscale (a proposito qual è?), i nostri rimedi in tema di sicurezza (?) solo per fare degli esempi.non passano “per legge” o per dichiarazione dirigenziale ma solo attraverso un dibattito serrato e capillare, critiche comprese. Bisogna riabituarsi!
Anche da parte dei circoli, si tratta, dopo un anno di analisi, di pizzichi, di mugugni. di passare alle proposte, quelle coerenti con il PD.. il flusso giusto deve andare in questa direzione.
Anche la campagna elettorale che ci vedrà impegnati nell’imminente dovrà coincidere con la nascita e la crescita del PD. Non c'è più tempo per la politica dei due tempi.
Grazia Nardi
Il Congresso di Circolo
7 anni fa
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