giovedì 12 febbraio 2009

QUANDO LA NORMALITA' E' RIVOLUZIONARIA






















Oltre che delegata alle Assemblee provinciale e comunale (per elezione) e membro della direzione provinciale del PD riminese (su indicazione), sono nel direttivo del circolo di San Giuliano (per passione). Lo dico con orgoglio perché il nostro è un circolo estremamente attivo non tanto o non solo perché si riunisce spesso (che comune non è cosa da poco) o perché ha una sua visibilità (peraltro dovuta solamente al fatto che su un appiattimento generale la normalità diventa anomalia) ...ma perché il circolo è un microcosmo dove si riproducono gli schemi del macro: territorio, cittadini ed elettori, aspettative, critiche… ed è lì che va conquistato il consenso arrivando alla testa ed al cuore della gente.

Un circolo, il nostro, che fa il PD con iniziative aperte (davvero) dove partecipano giovani e giovanissimi, si rivedono facce da tempo scomparse dalla politica, si discute di primarie con Gianfranco Pasquino, di Urbanistica con gli architetti di Coriandoline..

E’ vero, si avanzano critiche, si manifestano disagi insomma si registra il clima che si respira in mezzo alla gente senza il bavaglio della retorica o l’ovatta di un linguaggio divenuto oramai un gergo da riunioni ufficiali sempre più statiche (mi verrebbe da dire stitiche) cui le persone normali, quelle che non fanno parte di cordate, che non vivono di politica non hanno neanche voglia di controbattere.

Mentre le nostre iniziative alla presenza di 70, 100 e oltre persone, offrono l’opportunità di un confronto vero. Perché di ostacolo al decollo del PD sono proprio i finti luoghi delle decisioni che continuano ad essere prese dai capicordata ed i finti luoghi di partecipazione che sono dominati dai galoppini delle stesse cordate.

Ed il tema dei diritti civili? Dei valori etici? Su questi più che su altri doveva e deve avvenire la mediazione tra le anime diverse che compongono il PD. E quando è mai iniziato o inizierà questo percorso? Per poter risentire la parola “laicità” abbiamo dovuto partecipare, domenica scorsa, ad una manifestazione indetta in piazza Cavour dalla UAAR, con un semplice giro di sms che ci ha colpito l’anima tra voci indecenti e colpevoli silenzi. Eravamo in tanti, anche dei circoli del PD ma in privato. Perché? Se non si parte da un’intesa sul valore della dignità della persona.. su cosa costruiamo il PD?

I valori su cui doveva e deve nascere il PD sono oggi accantonati non per rispetto delle sensibilità ma per delimitare i poteri di corrente, di gruppo... Sulle poltrone invece sì che ci si può scannare, mentre sui temi di fondo meglio di no… non è mai il momento di avviare il confronto… il momento è sempre delicato (ci sono le elezioni, va in crisi Veltroni, si offende la Margherita...)
Persino negli incontri dei vari organismi si ha paura di parlare col proprio vicino: come la penserà? Potrò dire la mia? Oddio non è che dicendo come la penso sulla 194, sui diritti degli omosessuali guasterò i rapporti?

Il Circolo di San Giuliano oltre il dibattito interno sulla costruzione del PD , i temi legati alla gestione del territorio (dopo Coriandoline sarà la Viabilità al centro del dibattito con gli abitanti di San Giuliano), intende mantenere uno spazio costantemente aperto sul tema dei diritti civili. Dopo il film Improvvisamente l’inverno scorso ispirato ai DICO, ha contattato (ben prima dell’esplosione del caso Englaro) Ignazio Marino per un’iniziativa sul Testamento Biologico.

Perchè Circoli non sono i direttivi costituiti col bilancini dai capi corrente (bastone?), ma i cittadini quelli che dobbiamo essere in grado di contaminare e dai quali farci contaminare perché tanta gente a noi vicina ed amica non senta la necessità di aderire o fondare comitati ma veda nel Partito Democratico il luogo della partecipazione per creare una cittadinanza nuova che pretenda le primarie e non si faccia imbeccare sui candidati, per alimentare il vivaio che consenta un rinnovo vero dei gruppi dirigenti e non la perpetuazione dei giovani leoni senza denti.

Nelle motivazioni chi si danno per giustificare le mancate primarie alla carica di Presidente della Provincia, si dice che tutto è stato regolare perché si è presentato un candidato solo e nessun altro ha avuto il coraggio. Le argomentazioni sarebbero tante (e le abbiamo più volte messe in luce scontrandoci con un muro di gomma). Ma dire che il nostro territorio, la nostra comunità non è in grado di esprimere altri candidati è politicamente e socialmente rassicurante? Non credo.

Mi è capitato di dire nel corso delle nostre iniziative che con i filtri che ancora resistono, Nadia Urbinati non avrebbe coordinato neanche un forum e, probabilmente qui, neanche Barak Obama avrebbe vinto le elezioni!
Non a caso lo slogan del nostro blog è “stappiamo il PD”.

Ecco, il Circolo di San Giuliano comodamente dipinto come estremista... è sicuramente il più normale.

Mette in pratica le parole d’ordine del PD, registra buoni risultati nel tesseramento anche da parte di persone che espressamente dichiarano di volersi impegnare con noi pur provenendo da altra aree della città, si autofinanzia grazie al lavoro dei volontari, le discussioni sono sempre reali, i ragionamenti non taroccati, tensioni emotive forti anche se non sempre ricercate (i ribelli, il covo).

Di fatto siamo già partiti per la campagna elettorale con un’interessante riunione, ovviamente aperta, sull’utilità (o meno) della Provincia..
Ad un anno dalla nascita sarebbe interessante sapere come stanno andando gli altri.
Quanti si riuniscono, quanti fanno politica attiva e non solo passaparola?
Quale la partecipazione?
Come sta andando, tesseramento ed il reclutamento?
Tanto per avere, al di là di ogni enfasi, lo stato di salute del PD riminese.

Grazia Nardi

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