L’avete riconosciuto? Il fiore nella foto, è quello della magnolia. E Magnolia è anche il titolo di quel bel film di Anderson di qualche anno fa. Quel film fantastico fatto di storie che si incastrano al limite della coincidenza e della realtà. Quel film incredibilmente meraviglioso dove a un certo punto cominciano a piovere rane. Sì: cominciano a piovere proprio le rane, rospi, rosponi… mentre le storie dei personaggi continuano a procedere imperterrite nella loro surrealtà come se nulla fosse. Perché loro sono i più surreali.
Ieri, fuori dalla fiera di Roma, se qualcuno dei delegati all’assemblea si fosse alzato per sgranchirsi o solo per prendere una boccata d’aria, avrebbe visto piovere rane, ma tante rane, tantissime rane.
Per i colonnelli e i capi-corrente, finalmente tutti d’accordo, che sorridevano allo scampato pericolo era il momento della responsabilità e dell’orgoglio. In verità si sentono solo più sicuri, ma chissà che non si sbaglino... così più surreali di quelle rane che piovono fuori.
“Ora dovremo spiegare ai circoli e alla nostra base che questa è la scelta migliore”, han detto tutti in coro i plenipotenziari. No, non spiegateci più niente, non perdete ancora tempo in parole. Ci basta che apriate gli occhi a questa pioggia di anfibi che vi circonda. E poi: non siate voi a dirci che è la scelta migliore, sennò quel lumicino di residua speranza che comunque scaturisce da qualche passo del discorso del nuovo segretario s’ammanta di oscuri presagi.
Ma lasciamo stare per un attimo i big del pd perché intanto in Magnolia la vita va avanti: è notte fonda e Stanley, il piccolo-genio finalista del telequiz “What Do Kids Know?", è nella sua stanzetta. Come una scimmietta ammaestrata, ha passato l’ennesima giornata nel grottesco studio televisivo del telequiz al quale partecipa perché spinto dal padre preoccupato solo di guadagnare più denaro possibile grazie al figlio e memore del figlio solo quando gli fa comodo. Stanley alza gli occhi alla finestra e vede quella pioggia di rane. “Anche questo può accadere”, dice. L’unico ad accorgersi della realtà delle rane che nella notte piovono dal cielo è lui. Allora, va nella stanza da letto dei genitori, si avvicina al padre che ovviamente dorme il sonno dei giusti, senza accorgersi di niente, e gli dice questo: “Tu devi essere più gentile con me, tu devi avere più rispetto”.
Ieri è accaduto che il pd si è ricompattato, in un’atmosfera un po’ surreale. Non avendo una posizione ideologica, guardo ai fatti e ho poca fiducia nella classe dirigente che fin qui ci ha accompagnato. Ma se fosse vero che Franceschini potesse azzerare le cariche, scaricare le armi dei colonnelli, chiudere la porta in faccia a chi gli chiederà di mettere quello lì, quell’altro là, de-romanizzare, laicizzare davvero questo partito appoggiandosi alle forze fresche che stanno crescendo sui territori e che vedono ovunque piovere rane…
... va bene, teniamo ancora accesa la speranza: forse, anche questo può accadere. E ai sempreverdi che ieri applaudivano a quattro mani Franceschini direi solo una cosa: non spiegateci più niente, dormite pure il sonno dei giusti. Fate solo una cosa: per favore siate più gentili con noi, abbiate più rispetto. E magari, quando vi capita, tutte quelle rane che piovono fuori cominciate a vederle.
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