Primarie in Toscana, record di votanti. Più che in ottobre.
di Vladimiro Frulletti (da L'Unita' del 03/02/09)
Eppure si muove.
Nonostante divisioni e scontri anche nel Pd qualcosa che funziona c’è: le primarie.
Il primo segnale era arrivato qualche settimana fa dall’Emilia-Romagna. A metà gennaio (domenica 18) per le primarie in 6 comuni in provincia di Rimini e due nel bolognese andò a votare un sacco di gente. Nei comuni romagnoli più del doppio di quelli che votarono per Veltroni. A Riccione addirittura il triplo.
I centomila toscani
Ora se ne avuto un altro dalla Toscana. Sempre, comunque, lontano dai corridoio romani. Alla domenica di primarie, nonostante il tempo da lupi, più di centomila persone (103mila certificano dal Pd toscano) sono andate negli otre 460 seggi (quasi tutti in Case del popolo e circoli Arci) per scegliersi il candidato a sindaco o a presidente della Provincia in primarie a volte del solo Pd a volte della coalizione di centrosinistra. Un’affluenza altissima che supera (del 30% dicono sempre quelli che nel Pd toscano fanno i conti) il 14 ottobre 2007 quando fu eletto Veltroni segretario nazionale del Pd. Tanto che il vicepresidente del Senato Vannino Chiti parla di «una bella lezione di democrazia» che «dimostra, ancora una volta, come i cittadini, se realmente coinvolti, siano disponibili a partecipare e a decidere». E non a caso Chiti, che Veltroni aveva inviato a Firenze a rimettere ordine in un Pd dilaniato proprio dalle primarie, si augura che «le primarie divengano la via normale per designare i nostri candidati alle cariche più significative nelle istituzioni» dal sindaco al Presidente del Consiglio.
Nei comuni si raddoppia
Punte di partecipazione record ci sono state soprattutto nei 35 comuni dove c’era da scegliere il nome dell’aspirante sindaco. In certi casi, come nella patria della Piaggio a Pontedera, ma anche a San Miniato, Cecina, Rosignano, Certaldo e Castelfiorentino, gli elettori rispetto al 2007 sono raddoppiati.Un po’ più bassa l’affluenza nelle primarie per la provincia che hanno interessato Siena, Arezzo e Pistoia. Ma i numeri rimangono comunque notevoli per un ente che non suscita nei cittadini un grandissimo entusiasmo. A Siena ad esempio hanno votato in 21mila 500 e si è imposto, con 14mila voti l’ex segretario del Pd Simone Bezzini. Oltre 20mila alle urne a Arezzo e lunghe fila al seggio per i cittadini stranieri presso la Camera del Lavoro. A Arezzo ha vinto Roberto Vasai con più di 12mila voti. Mentre a Pistoia la sfida tutta rosa tra tre donne ha chiamato alle urne 20mila persone (alla vigilia il Pd se ne aspettava la metà) che hanno dato la vittoria della segretaria del Pd Federica Fratoni (8mila 457 voti) che ha battuto per 1900 voti l’avvocato Cecilia Turco. Terza l’ex assessore provinciale Daniela Gai poco sotto i 3mila consensi. Manciulli: primarie e partitoChe tanta partecipazione si registri in realtà dove il Pd ha una struttura “solida” non è un caso per il segretario dei democratici toscani Andrea Manciulli. «Già nel 2007 l’affluenza in toscana era stata alta, ora la superiamo. È la dimostrazione - fa notare Manciulli in polemica con i sostenitori del partito “liquido” - che partito e partecipazione possono coesistere». Fra poco comunque ci sarà la riprova. Il 15 febbraio ci saranno le primarie a Firenze, Prato (comune e provincia) e Grosseto (solo provincia). A Firenze sono in corsa 5 aspiranti sindaco per il centrosinistra. I deputati Lapo Pistelli e Michele Ventura, il presidente della provincia Matteo Renzi, l’assessore Daniela Lastri (tutti del Pd) e il presidente del consiglio comunale Eros Croccolini per la Sinistra. Anche se poi il vero esame sarà il 6 e 7 giugno quando ci saranno le elezioni vere.
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