Questo a fianco e' Bossi fotografato tra le maglie bianco-verdi a strisce orizzontali della nazionale padana. "Nazionale" che vorrebbe essere il simbolo dell'orgoglio dell'autoctona e incontaminata purezza dell'inesistente Padania.
Ma per l'iconografia del calcio la maglia a strisce orizzontale bianco-verde e' inconfondibilmente la maglia del Celtic di Glasgow.
Fin qui ci sarebbe solo un banale caso di "plagio" o al massimo di "lesa maestà ", ma la nemesi si consuma beffarda quando ci si sofferma a riflettere su cosa sia il Celtic di Glasgow. Il Celtic, infatti, e' la squadra degli immigrati irlandesi in terra di Scozia (Glasgow e' proprio di fronte alle coste d'Irlanda): i suoi colori bianco verdi (che sono quelli irlandesi), il nome stesso ("celtici", che sta per irlandesi), la sua forte connotazione cattolica (i tifosi sono cattolici come gli irlandesi, in opposizione ai tifosi dei Rangers che sono protestanti) sono i tratti distintivi che gli immigrati irlandesi hanno sublimato nella loro squadra di calcio. E il fatto che la squadra "degli immigrati" sia diventata un simbolo della terra che li ha ospitati (la Scozia e Glasgow, protestante e britannica, quindi oltre modo ostile...) annoverando un seguito di tifo popolare e profondamente scozzese pur mantendo i suoi connotati irlandesi, e' un clamoroso esempio di come lo sport sia un efficace veicolo di integrazione.
E' un po' come se gli immigrati, chesso', albanesi, fondassero, in piena Brianza o in una valle varesina, una squadra di calcio chiamandola qualcosa tipo "Le Aquile di Tirana", con la maglia con i colori dell'Albania e che questa diventasse una delle squadre per cui i brianzoli (o i varesini) tifano con piu' accanimento e orgoglio, tipo l'Inter o l'Atalanta... Sarebbe bello, no?
Quanta distanza (e quanta tristezza) c'è nell'accostamento delle maglie del Celtic a quelle (ahinoi identiche) della "nazionale padana"...
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