giovedì 23 luglio 2009

Su cosa ci giochiamo il futuro?


Gilberto Mangianti rilancia, con la solita ricchezza di argomenti, sul congresso del PD.
Forse sara' il clima torrido di questi giorni (nulla assopisce la mente piu' del garbino), forse sara' il disincanto che aleggia su una sinistra colpita da troppe sconfitte e da troppe delusioni ma il dibattito congressuale del Partito Democratico stenta a prendere il volo. Certo, se ne discute nei pochi circoli di partito ancora attivi, se ne parla sulla stampa e alla televisione fra addetti ai lavori con dibattiti sempre piu' stanchi e ripetitivi ma la maggioranza dei cittadini, e anche il cosidetto popolo della sinistra,sembra poco interessata e pare pensare ad altro. L'impressione generale che se ne ricava e' quella di un partito ripiegato su se stesso,tutto concentrato sui propri organigrammi e sui futuri equilibri interni, molto restio al rinnovamento e che fatica sempre piu' a comunicare e interloquire con la societa' italiana.

Un partito che avanzi la propria candidatura al governo del Paese non puo' non avere (e il PD finora non l'ha avuto) un progetto complessivo di governo, una proposta di cambiamento e di sviluppo che parli non a una parte ma alla societa' italiana nel suo complesso. E la preoccupazione che hanno oggi gli Italiani non e' di sapere chi sara' il prossimo segretario del PD o quale percentuale avra' questa o quella corrente ma e' sapere come si esce da questa crisi che nonostante l'ottimismo obbligatorio di stato colpisce duro molti, a cominciare dai piu' deboli. Su quale e' la strada da percorrere a destra e a manca (manca la sinistra, verrebbe da dire) si risponde in modo simile, e stupisce la poverta' culturale di questa analisi: occorre rilanciare i consumi. Eppure e' proprio per un consumismo senza regole e senza principi che siamo finiti in questa crisi che a differenza di altre e' globale perche' oltre che finanziaria ed economica e' anche crisi ecologica in quanto rischia di incrinare in modo irreversibile l'equilibrio fra uomo e ambiente. E allora si puo' pensare davvero in buona fede, a destra come a sinistra,che si uscira' da questo tunnel rilanciando i consumi ( di ricchezza,di risorse,di acqua,di aria,di territorio)? Che bastera' dettare qualche regolina al mondo della finanza e tutto ripartira' come prima? E fino a quando?

Ecco, a me piacerebbe che il dibattito nel PD desse (provasse a dare) una risposta a questi temi, servisse per elaborare una proposta di governo chiara e innovativa, un progetto per lo sviluppo rivolto agli Italiani. Per essere piu' chiaro faccio alcuni esempi.

- La destra per la politica energetica punta decisa sul nucleare. Il PD cosa propone?
- Per i trasporti e la mobilita' il PD punta sul trasporto privato su gomma, sull'asfaltatura del territorio e sul raddoppio di strade e autostrade o ha qualche idea per una mobilita' meno inquinante, piu' efficiente, piu' rispettosa dell'ambiente?
- Per l'urbanistica delle nostre citta' il PD propone il modello riminese che ha puntato sulla cementificazione e sul consumo del territorio divorando la campagna circostante o sceglie di puntare sul recupero edilizio, su una nuova politica della casa e su un diverso rapporto fra citta' e circondario?
- L'agricoltura in Italia deve avere un ruolo oppure no? E se si cosa propone il PD per il suo rilancio, a cominciare dalla salvaguardia e dalla difesa del territorio?
- Arte e cultura, che rendono l'Italia unica al mondo, sono solo un fardello del passato o vanno viste come una ricchezza per il futuro?
- Il paesaggio italiano, nato da una continua interazione fra storia e natura, va tutelato o lasciato come ora in balìa di amministratori ignoranti e di speculatori bulimici?
Avere una proposta di governo per l'Italia significa dare risposte concrete e credibili a queste e ad altre questioni come la riforma del welfare e delle pensioni,della pubblica amministrazione, della scuola, della universita' e della ricerca scientifica dove la sinistra sembra che non riesca ad andare al di la' di una difesa corporativa dell'esistente.
Su questi temi il Partito Democratico si gioca il futuro. O il PD riesce a dimostrare di avere una capacita' progettuale autonoma ed a elaborare un progetto di governo che parli agli Italiani con il linguaggio della concretezza,della speranza e dell'innovazione oppure e' destinato a un declino piu' o meno rapido. E non penso che trovera' molti disposti a rimpiangerlo.
Gilberto Mangianti

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