giovedì 9 luglio 2009

IL PARTITO DEMOCRATICO CHE VORREMMO





“Laicista integralista”, dice Piero Fassino, ex segretario DS, di Ignazio Marino: un insulto vero. E’ così che considera l’uomo, col conseguente giudizio di qualità, la politica partitocratica di sinistra, di destra, di fondamentalismo religioso cattolico.
Sono tutti d’accordo nella pregiudiziale suddetta (forse perché non appartiene alla “casta”?) sul politico-medico, terzo incomodo quale candidato al vertice del PD. Di quel partito “nuovo”, si fa per dire, che, tentando di proporre un mero copia-incolla di nomenclatura diessina e margheritina (tollerando per immagine, e non per sostanza, qualche newentry varia ed eventuale tra le sue fila) ha deluso le aspettative di molti tra i suoi sostenitori ed elettori.
Per un osservatore laico del faticoso e un po’ sconclusionato iter per la definizione d’identità del Partito Democratico, in vista del suo congresso, è davvero inquietante questa definizione di Piero Fassino. Così come è preoccupante la ricerca di consenso a tutti i costi del PD tra i moderati, loro sì spesso cattolici intransigenti sulla morale altrui per quanto perdonisti (spesso) sulla propria.
Dove sta la differenza politica sostanziale (non d’immagine e stile, quella è soprattutto dettata dai comportamenti del premier) tra i due schieramenti contrapposti: maggioranza e minoranza, destra e sinistra?
Per fortuna esistono i laici anche tra i cattolici (è proprio così che Ignazio Marino si definisce): cattolico-laico. Persone che in quanto elette dal Popolo italiano (tutto) a rappresentarlo, esprimono la necessità di compiere scelte politiche non di parte (né per interesse consociativo, né di appartenenza fideistica). Anche e soprattutto essendo alla guida di un partito “laico” per definizione, indipendente da ciascuna fede religiosa perché rivolto a tutti i cittadini con equità e uguaglianza (democratico, appunto). In un paese, l’Italia (da prova provata) ultimo al mondo per indipendenza dal Vaticano.
Molti tra noi, non integralisti su nulla, s’interrogano: il Partito Democratico che vorremmo, potrebbe forse essere quello che esprime un segretario come Ignazio Marino?

Manuela Fabbri

1 commento:

  1. Una proposta: per iniziare a capire se il Partito Democratico che vorremmo può essere quello che esprime un segretario come Ignazio Marino, alla "redazione" del blog è giunto questo invito:

    Lunedì 13 luglio 2009 - ore 20.30
    presso il BAGNO MAMBO
    a MARINA DI RAVENNA

    Incontro con
    IGNAZIO MARINO
    (candidato alla segreteria nazionale del PD)
    VERSO IL CONGRESSO NAZIONALE 2009

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