domenica 26 luglio 2009

Meno percentuali, quindi, e se possibile più cuore e più confronto

Ho aderito alla Mozione Marino, che da una settimana ha la sua rete in costruzione anche a Rimini. Faccio parte del coordinamento di Iniziativa Politica che ha come fine - fra gli altri – quello di tracciare sul territorio la mappatura dei nodi della rete stessa. La rete è la nostra naturale forma organizzativa: è appena nata ed ognuno ad ogni livello è prima di tutto un portatore sano di Ignazio Marino. Usiamo questo termine per indicare l’importanza e l’autonomia di iniziativa che ciascun nodo della rete ha sul territorio per creare a sua volta altri nodi. Va da sé che non essendo una struttura preesistente e strutturata da tempo – come invece si può supporre quella delle altre 2 principali mozioni – la rete è destinata ad ampliarsi.

La candidatura di Marino è evidentemente la ventata d’ossigeno di questo congresso, lo riconoscono in tanti, anche aderenti a mozioni diverse. In questo blog lo stesso Rossano, lo cito perchè amministratore assieme a Roberto Maldini del blog e assiduo autore di articoli (nonchè come da lui manifestato in questo blog, aderente alla mozione Franceschini), più volte l’ha infondo dichiarato.

Bene. Sempre in quanto amministratore del blog, Rossano ha pubblicato ieri il resoconto di 2 sondaggi (molto contradditori tra loro, indice del fatto che forse è un po’ prestino per iniziare a misurarselo, direbbe Freud – ammesso poi che questa corsa al metro sia proprio necessaria) a mio avviso inadeguati al momento e al profilo che la discussione congressuale dovrà avere: su questo concordo con Gilberto Mangianti. Un congresso fondativo non può diventare una corsa a premi, e noi non siamo in balia di bookmakers ma – almeno fino ad oggi – cittadinanza attiva che si mobilita per il proprio miglioramento, con gli strumenti che ha: noi del PD lo facciamo cercando di migliorare le cose migliorando il nostro partito, lo faremo cercando di dare sintesi ai contenuti e non semplicemente una conta in valori percentuali.
Inoltre, se posso, - ma questo è un dato squisitamente legato al tema della gestione di una comunicazione coinvolgente e al contempo corretta- temo che abusare del copia/incolla e soprattutto l'utilizzo ad arte dei sondaggi (spirale in cui dobbiamo cercare di non cadere perchè strumento principale di quel modello di informazione e di impostazione del confronto politico sul quale ci siamo sempre dichiarati contrari) rischi a lungo andare di danneggiare un po' l'autorevolezza ormai accreditata di questo blog. Autorevolezza risultante prevalentemente dai contributi originali dei tanti che ci scrivono. E' necessario essere cioè più adulti anche in questo. Costa più fatica, certamente: ma è uno sforzo necessario e lo dico con tutto l'affetto che ho nei confronti di questa piccola, speciale tribuna locale on-line che leggo ogni giorno con piacere.

Ho ampiamente espresso le mie posizioni sul perché ritenga ci sia bisogno di una candidatura di Marino (l'ho fatto anche nel nostro blog), quindi non le ripeterò ora. Ma, proprio come parte del coordinamento di Iniziativa Politica della Rete Rimini per Marino nonchè membro del direttivo di San Giuliano, colgo l’occasione per dare alcuni dati concreti che possono farci riflettere molto più seriamente sul fenomeno in atto della Mozione Marino – anche in riferimento al sostanziale black-out della stampa e dei media più influenti [vi segnalo questo divertente post sul blog di Rimini Per Marino].
Sono informazioni che altrimenti non arriverebbero:


Nel giro di una settimana sono sorti spontaneamente comitati per Marino in tutte le province, in tutti i comuni d’Italia, paesini compresi. Nell’immagine più sopra c'è la piantina non aggiornata con i primi comitati sorti.
In cinque giorni sono state raccolte [fonte coordinamento regionale ER] poco meno di 20.000 firme su 2000 necessarie alla presentazione della candidatura.
Per quanto riguarda la nostra realtà, da martedì scorso, abbiamo ad oggi oltre 250 richieste di adesione alla rete Rimini per Marino di cui 128 tesserati provenienti da circoli del Pd si sono resi disponibili a diventare “attivisti” della rete. Molti dal nostro stesso circolo.
Da quattro giorni siamo su facebook e - come ci dicono i responsabili del gruppo comunicazione - con ottimi risultati di socializzazione.
Abbiamo un blog da una settimana che a poco a poco sta decollando e che vi invito a frequentare qualsiasi sia la vostra posizione in merito (mi dicono ieri 70 contatti giornalieri) .
Da ultimo –e come sapete non sono mai stata una fautrice del giovanilismo fine a sé stesso – mi sembra significativo segnalare un sostanziale abbassamento dell’età anagrafica degli aderenti, più che abbassamento direi un adeguamento, una composizione finalmente capace di ricoprire con più aderenza tutto lo spettro generazionale della nostra società.

Tutto questo si chiama fermento, si chiama volontà di incidere, in una situazione di sostanziale stallo in cui il PD vessava da un po’. Poco importano i primi (discutibili) sondaggi. E' una cosa che fa bene al PD - prima che alla mozione Marino, voglio dire.
Molto importerà invece la capacità di ognuno di sentire la serietà di questo momento, ma anche il piacere di mettersi in gioco [vi segnalo un altro articolo presente sul blog della rete rimini per marino, è un racconto vissuto dal vivo della presentazione del programma avvenuta il 23 a milano].
Abbiamo sempre sostenuto a San Giuliano che il PD andasse stappato, per stappare l’Italia, tirarla via dalle secche culturali e politiche in cui ristagna ormai da troppi anni. Questo congresso per tutti noi – indipendentemente dalla mozione – dovrà servire principalmente a questo: a liberare le grandi energie che abbiamo.

Meno percentuali, quindi, e se possibile più cuore e più confronto.

Grazia Nardi

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