mercoledì 8 aprile 2009

Verba docent, exempla trahunt \5


Dall’edizione milanese di Repubblica di ieri:


Nel Pd scoppia il caso Cofferati. Con tutta probabilità (ma per molti è ormai una certezza) il sindaco di Bologna guiderà la lista dei Democratici alle elezioni europee di giugno, nella circoscrizione che, oltre alla Lombardia, comprende Piemonte, Liguria e Valle d´Aosta. Lo ha chiesto lui, direttamente a Dario Franceschini, dopo aver scelto di non ricandidarsi a Bologna. Vuole correre qui perché andrà a vivere in Liguria, con la moglie e il bimbo appena nato.Ma i lombardi - così come i piemontesi, che infatti hanno lanciato senza grande successo la proposta alternativa di candidare come capolista Luciano Violante - non ne vogliono sapere. Soprattutto Filippo Penati, che si ripresenta per la Provincia. A Franceschini lo ha spiegato venerdì scorso, quando il segretario del Pd era a Milano per registrare la puntata di L’Era glaciale con Daria Bignardi: candidatura sbagliata, quella di Cofferati, perché «contradditoria» con il lavoro che si sta facendo. Insomma: c´è la crisi e schierare come capolista l´ex segretario della Cgil per il presidente della Provincia significherebbe rinunciare a parlare con «il ceto medio, i commercianti, i piccoli imprenditori». E siccome si vota nello stesso giorno per le europee e per le provinciali, Penati teme che la scelta «sucida» di Cofferati possa creargli problemi di consenso. E spera ancora in un ripensamento dei romani. Sono preoccupazione condivise, anche se i toni sono meno accesi, dal segretario lombardo del Pd Maurizio Martina. Franceschini ha preso nota, l’obiettivo dei lombardi è ottenere almeno il trasloco di Cofferati nella circoscrizione Nordest (la nostra, per capirci), che comprende Bologna. Intanto su Facebook, per iniziativa dei «penatiani instransigenti» (promotori tre membri della segreteria provinciale: Augusto Schieppati, Gabriele Messina e Pierfrancesco Maran), si sta organizzando la rivolta con una petizione on line: «Diciamo no a Cofferati candidato alle europee». In questo clima ieri la direzione regionale del Pd ha approvato la rosa dei candidati lombardi alle europee, da sottoporre al vaglio dei vertici nazionali: riconferma degli uscenti Antonio Panzeri, Patrizia Toia e Francesco Ferrari; poi l’outsider Ivan Scalfarotto, lo scienziato Giovanni Bignami, il docente Piero Graglia, Rodolfo Cattani (Unione ciechi), Elide Stancari (Confagricoltura), la manager Milena d’Imperio, l´esperta di sanità Chiara Porro, l´imprenditrice brianzola Anna Maria Di Ruscio.

Nessun commento:

Posta un commento