mercoledì 12 agosto 2009

Una torcia nel buio - Una serie tv da segnalare


di Alessandra Daniele
Dopo il geniale ''Life on Mars'', ironico, malinconico, e sottilmente Dickiano, la sf televisiva inglese dimostra ancora una volta la sua superiorità con quello che può essere considerato uno dei migliori prodotti dell'intera storia della tv. Di ottima qualità tecnica, ed eccezionale coraggio politico e narrativo ''Torchwood - Children of Earth'' sputtana il governo inglese, insieme all'alleato-controllore USA, come un branco di patetici sorci capaci di organizzare il più abominevole dei genocidi con agghiacciante efficenza degna di Eichmann, preoccupandosi soltanto di salvare le loro facce da culo.
Evidenti e puntuali i riferimenti all'impalcatura di menzogne di Stato costruita per reggere la facciata della ''Guerra al Terrorismo'', ma ''Children of Earth'' colpisce ancora più a fondo, alla radice stessa del Sistema. Infatti, come l'alieno ricorda sarcasticamente, l'orrido sacrificio umano richiesto ai terrestri non fa che rispecchiare ciò che quel Sistema capitalistico-castale già produce: milioni di vittime innocenti, uccise, o costrette a un'esistenza peggiore della morte, a causa della loro classe di appartenenza. Un alieno che sembra uscito dagli incubi di Lovecraft, accompagnato però da altri puntuali riferimenti, sinistramente biblici come la colonna di fuoco che lo trasporta, e che aggiungono a ''Children of Earth'' un sottile sottotesto ''eretico'', e ulteriormente iconoclasta. Concitato, angoscioso, spietato, privo di qualsiasi scappatoia consolatoria, ''Children of Earth'' inserisce abilmente citazioni di classici da Orwell a Quatermass, da Il Villaggio dei Dannati, a quello di ''The Prisoner'', in un impianto insieme archetipico e originale, marciando inesorabile verso un finale spietato, che ancora una volta dimostra il coraggio della sf inglese in generale, e della miniserie in particolare. Tra gli interpreti, tutti ottimi, a cominciare dai comprimari umani e realistici come se ne vedono di rado, spicca lo straordinario Peter Capaldi, nel ruolo di Frobisher, il personaggio più tragicamente emblematico: un'interpretazione indimenticabile. Nata come spin-off di ''Doctor Who'', la serie ''Torchwood'' ha saputo da subito differenziarsi per toni, tematiche, e scelte controcorrente, come quella di affiancare al protagonista, invece della classica strappona, un serio e compassato compagno gay. Creatore di ''Torchwood'', Russel T. Davies è anche autore della fortunata rigenerazione nel nuovo millennio dello stesso ''Doctor Who'', della quale ha firmato alcuni degli episodi migliori. Come ''The Sound Of Drums'' e ''The Last Of The Time Lords', dominati dal genio beffardo di The Master, un John Simm davvero magistrale che - dopo ''Life on Mars'' - tornerà a sfidare il Dottore quest'inverno nello special ''The End of Time''.''The Sound Of Drums'' in particolare anticipava alcune delle tematiche sociopolitiche di ''Children of Earth''. La scena del movimentato consiglio dei ministri, e quella della provvida disintegrazione di Bush, sono piccoli capolavori degni del Free Cinema.''Children of Earth'' è però un ulteriore enorme salto di qualità, un ''instant classic'' in grado di di tenere inchiodati davanti alla TV ben sei milioni di inglesi per cinque prime serate consecutive, e di entrare di diritto immediatamente ai primi posti della classifica dei migliori assoluti, scavalcando serie più blasonate, che si sono però dimostrate incapaci della stessa coerenza e dello stesso coraggio. Che possa essere d'esempio alla nuova generazione di sf televisiva.

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