domenica 16 agosto 2009

Dall'INNSE ai bagnini


Della felice conclusione della protesta dei lavoratori dell'Innse tutti ce ne dovremmo rallegrare. Non entriamo nel merito della validità di un modello contrattuale sicuramente estremo (evidentemente dettata da una ben più che comprensibile disperazione) o della solidità della nuova prospettiva imprenditoriale (il tempo lo dirà), quello che mi ha colpito è stata la quasi completa assenza della politica di sinistra (giusto un paio di consiglieri provinciali della vecchia giunta Penati) da una vicenda che invece di politico ha tantissimo.

Lavoratori che si oppongono allo smantellamento di uno stabilimento produttivo avrebbero, secondo me, dovuto riscuotere l'attenzione dei dirigenti del PD. Sembra invece che si temesse quasi un contraccolpo d'immagine, nonostante cariche della polizia e prospettive economiche da deflazione.

A tutt'oggi la voce più autorevole a difesa di questi lavoratori è stata quella del cardinale Tettamanzi.

Ho avuto l'impressione che quasi fosse più importante salvaguardare l'immagine di una politica (e un PD) che vuole avere come interlocutore privilegiato l'imprenditore piuttosto che il lavoratore, anche quando più che con l'imprenditoria si ha a che fare con la speculazione (vedi INNSE).

Sarò stato distratto io (e spero di essere smentito), ma nei dibattiti a cui i nostri candidati alla segreteria sono stati impegnati in queste settimane, non ho trovato menzione di un caso che, metodologicamente, sta facendo proseliti (e non so se sia un bene o un male) e trova una solidarietà incondizionata tra la "gente" (...la nostra gente...).

Anche nel nostro piccolo riminese, fà più classe dirigente (per usare un termine caro alla nostra dirigenza locale), interloquire con gli imprenditori della spiaggia (i bagnini) che non con lavoratori (salvataggio) viste le prese di posizione dei nostri dirigenti di fronte alla sperequazione di trattamento a cui sono soggette le due categorie.

Insomma, salvataggio o lavoratori dell'Innse che siano, il PD deve saper prendere posizione a difesa delle parti più deboli di questa società.

Che sull'INNSE ci fosse un'operazione speculativa era ben chiaro a tutti: i nostri dirigenti non potevano spendere due parole di chiarezza?

E allo stesso modo: che i bagnini siano una parte importante dell'imprenditoria riminese non c'è dubbio, ma altrettanto non c'è dubbio che la sua tutela sia ben garantita (da regione e comune in primis).
Si può dire lo stesso dei lavoratori del salvataggio?

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