martedì 4 agosto 2009

"L’Italia che non sa" - di John Hooper, The Guardian (UK) -



I dialoghi “piccanti” di Silvio Berlusconi con una escort a caccia di denaro e di favori sono stati registrati e pubblicati. Ma la cosa che più colpisce in tutta questa storia è che gli italiani sanno a stento di cosa stiamo parlando. La maggior parte dei tg non ha dato la notizia in cui il settimanale L’Espresso ha pubblicato sul suo sito le trascrizioni delle registrazioni. La vicenda è stata ignorata non solo dalle reti Mediaste, ma anche dal primo e dal secondo canale della Rai e da La7, di proprietà di Telecom Italia.
Si potrebbe obiettare che, siccome le registrazioni erano disponibili su internet e la stampa ne parlava, il fatto che la tv le abbia ignorate conta poco. Ma non è cosi’. In Italia meno di un terzo della popolazione ha accesso alla rete. E anche prima dell’arrivo di internet, appena un italiano su dieci comprava abitualmente un quotidiano. Sicuramente la notizia delle registrazioni farà il giro del paese. Ma voci e pettegolezzi non possono modificare un dato di fatto: la maggioranza degli italiani non conosce i particolari della vicenda né le sue implicazioni di interesse generale.
Quella che sta emergendo in Italia sotto i nostri occhi è una cultura dell’informazione tipica dei regimi totalitari. In Italia ci sono ricchi e poveri anche in fatto di informazione. I ricchi sono quelli che leggono i quotidiani come Repubblica, il Corriere della Sera e la Stampa, gli utenti della rete e chi ascolta le poche radio d’informazione indipendenti. I poveri, molto più numerosi, sono quelli che guardano i tg, controllati direttamente o indirettamente da Berlusconi. E’ una situazione anomala e allarmante per un paese democratico dell’Europa occidentale.
Prima della caduta del muro di Berlino, una parte della Germania est comunista – e precisamente la zona di Dresda – era chiamata “la valle degli ignari”, perché i suoi abitanti non riuscivano a ricevere il segnale di delle tv occidentali e dovevano accontentarsi dell’informazione di regime. La loro visione del mondo era quella fabbricata dal governo.
Siamo abituati a pensare all’Italia come a quel paese di forma sottile e allungata che ha una spina dorsale montuosa. Ma fin quando Berlusconi rimarrà in carica, faremmo meglio a immaginare l’Italia come un paese attraversato per il lungo da una spaccatura ampia e profonda: una nuova valle degli ignari.

Nessun commento:

Posta un commento