lunedì 24 agosto 2009

Mentre a Rimini si pensa ancora ai grattacieli, Formentera svolta


FORMENTERA - "Aperitivo cerrado". Niente cocktail a Las Banderas, uno degli stabilimenti più in voga tra la griffata e chiassosa truppa dei turisti italiani a Formentera. Ma è così in tutti gli altri locali della più piccola delle Baleari, uno stop arrivato a Ferragosto. Mai più musica in spiaggia oltre le 20. Si va solo al ristorante, ma niente balli e mojito in attesa del tramonto. Motivi di ordine pubblico: troppa gente (fino a 3mila persone, in molti casi a ridosso delle dune della riserva naturale). Troppi motorini in viaggio. E quindi stop alla ormai famosa movida "italiana" di Formentera. L'aperitivo in spiaggia è l'appuntamento più frequentato dai turisti. Soprattutto dagli italiani che negli ultimi 10-15 anni hanno colonizzato l'isola. Ogni anno vi sbarcano in centomila, il 54% del totale. Il doppio dei padroni di casa spagnoli, quattro volte i tedeschi. L'ex isola degli hippy si è decisamente trasformata. Veline e calciatori, industriali in barca (per ultimi avvistati Tronchetti e Afef) e un'invasione di vacanzieri a caccia di mare e movida. I gestori si sono attrezzati. L'intrattenimento è su misura. Ovunque si parla italiano (e d'altronde il 60% dei locali è gestito da italiani). E l'appuntamento irrinunciabile è l'aperitivo. Ogni sera in un posto diverso: Las Banderas, Big Sur, Rigatoni (qui naturalmente solo musica "revival" italiana). Di romantico era rimasto poco: alcol a fiumi, musica "a palla". E poi traffico congestionato dai motorini (ce ne sono 20mila da affittare sull'isola), incidenti, spiagge da ripulire. Un caos che i residenti non amano. In un sondaggio di un paio d'anni fa gli italiani venivano definiti "rumorosi, capricciosi, poco rispettosi dell'ambiente" dagli isolani.

A chiudere la stagione degli aperitivi, almeno per il 2009, ci ha pensato il presidente del Consiglio di Formentera, Jaume Ferrer. "Grandi concentrazioni di persone con importanti problemi di ordine pubblico e sicurezza con un aumento considerevole degli incidenti stradali", dice l'ordinanza. E allora stop ai chiringuitos. E stop dunque alla principale attrazione del turismo all'italiana. Sciovinismo? Forse un pizzico. Ma anche business. Già dal 2006 Formentera ha varato un piano per diversificare la presenza turistica. Perché ora l'isola è di moda in Italia, ma se improvvisamente il vento dovesse girare le imprese locali si troverebbero a terra. Meglio dunque attrezzarsi cercando di attirare spagnoli, tedeschi, britannici con un'offerta di intrattenimenti più ampia. Anche perché la crisi comincia a farsi sentire (-2,9% il Pil di Ibiza e Formentera nel primo semestre 2009) e un primo campanello di allarme è suonato a luglio: le presenze italiane sono scese al 50,1% dal 51,9 del 2008. Aumentano invece gli spagnoli, attirati anche dallo spot di una birra (la Estrella, 30% del mercato spagnolo) girato a Formentera. Gli imprenditori locali protestano. "Per anni abbiamo attirato un certo tipo di turismo - dice un impresario al quotidiano Ultima Hora - e ora di botto lo vogliono cancellare. Non si può sopprimere l'aperitivo, è quello che cercano i turisti italiani e senza di loro affondiamo". Polemica l'opposizione (Partito popolare) che definisce la decisione irresponsabile "perché pregiudica l'immagine di Formentera tra gli italiani".
Da Repubblica del 23 agosto 2009

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