«Quei giovani che, aspirando giustamente a svolgere un ruolo, a volte si limitano a dire male dei dirigenti del loro partito: forse dovrebbero cominciare a dire qualcosa di utile per il Paese. Ho letto che bisogna avere il coraggio di mettere fuori squadra D'Alema e Veltroni. Ma né Walter né io facciamo più parte di organismi esecutivi del Pd». Così Massimo D'Alema sul Corriere.
E sapete che c'è? Che sono d'accordo con lui. Con un'unica precisazione: che forse lui per primo dovrebbe prendere in considerazione quello che dicono i 'giovani', senza registrare solo le affermazioni che lo chiamano in causa direttamente (che sono sempre meno, tra l'altro). Sarebbe un segnale di grande maturità politica. Da parte di tutti. (Citato dal Ciwati).
Ecco. Proprio per "dire qualcosa di utile per il Paese" (e per la citta' e la provincia tutta) il 7 di maggio lanciamo un precorso davvero nuovo, sburocratizzato (si dice?...), aperto e apribile, che parte con il congresso del PD riminese in primo piano, ma sullo sfondo c'e' una citta' da convincere che il nuovo PD che uscira' dal congresso stesso non sara' piu' ex-niente, sara' solo il Partito Democratico che tutti speravamo che fosse al momento della sua fondazione. Vogliamo che sia il congresso della generazione nata con la nascita del PD.
Immaginate la reazione dei nostri elettori che aspettano solo un segnale di cambiamento, "facce "credibili" che portino avanti quel progetto politico chiamato Pd che a molti, così come è adesso, piace poco o non piace per nulla", all'idea di qualcuno dei "soliti noti" al soglio della segreteria? Magari qualcuno convinto (opportunisticamente?) che le primarie siano superflue o addiritture dannose? Il tutto, quando Rimini sta invece esprimendo realta' cui anche da fuori provincia si guarda con estremo interesse (di primavera riminese si parla anche lontano da Rimini, lo sapevate?).
C'e' gia' chi sta criticando il nostro percorso (ovvio...). Chi ci accusa di voler "andare alla conta solo perche' i numeri sono con noi...". Let them talk... Abbiamo una spettacolare esperienza di circolo per temi, argomenti, facce, coraggio e tangibile consenso popolare. C'e' sempre qualcuno che pensa che il congresso debba essere deciso tra pochi... Noi non siamo d'accordo, pazienza.
Ecco, e' nell'interesse di Rimini, dei riminesi, della futura amministrazione e anche del futuro sindaco che oggi il PD riminese scelga una via nuova (e non e' un mistero per nessuno che buona parte delle prossime elezioni amministrative si giochi gia' in questo congresso...).
Inutile parlare di rinnovamento e poi non iniziare mai. Partiamo da noi.
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P.S. Pare, e dico pare, che le regole per il congresso volute dalla segreteria regionale, impongano (proprio per aprire le porte al rinnovamento) una votazione per il congresso senza liste a sostegno dei candidati e relativi delegati, ma semplicemente una votazione diretta per il segretario (provinciale, comunale e di circolo). Una sorta di "primariona" per iscritti. Chiaro? Vuol dire che se c'era qualcuno che contava sulla difficolta' strutturale della presentazione delle liste per controllare dall'alto il voto e' stato davvero preso in contropiede (per dirla con un eufemismo...).
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