venerdì 28 maggio 2010

L’anticamera del komeinismo


E mentre il PD dell'Emilia Romagna, meritoriamente, aderisce alla campagna contro la "legge bavaglio", proprio nel PD nazionale non tutti sono cosi' entusiasti di tale campagna...

Quello che segue e' infatti apparso sul sito Left wing in data 23 maggio 2010. Cos'e' Left wing? Ce lo spiega brevemente Alessandro Gilioli: "il sito Left Wing, per chi non lo conoscesse, sta a D’Alema un po’ come FareFuturo sta a Fini. Insomma, l’ex ministro degli esteri lo usa per far sapere in giro ciò che gli appartiene, ma in prima persona non può dire." Tant'e' vero che l'articolo nemmeno e' firmato... L'articolo non e' lungo e vale davvero la pena leggerlo.

Dal punto di vista etico e civile, la campagna in difesa delle intercettazioni e contro la cosiddetta legge-bavaglio si sta rivelando, soprattutto per gli argomenti adoperati da politici e giornalisti, persino più dannosa di qualsiasi soluzione sarà infine adottata. L’ultimo esempio è venuto in questi giorni da Massimo Gramellini, che a “Che tempo che fa” ha ripetuto ancora una volta l’ingannevole ritornello su “tutto quello che non avremmo scoperto in questi anni senza le intercettazioni”. Argomento delicato, naturalmente, ma che proprio per questo meriterebbe una riflessione più attenta e più sincera. Non entreremo nel merito dei molti punti deboli del consueto, interminabile elenco di scandali politici e finanziari ricordati da Gramellini, anche se su molti di essi, a cominciare da quello sui cosiddetti “furbetti del quartierino”, ci piacerebbe domandargli cosa ne abbia capito lui, grazie alle intercettazioni, di quell’assai complicata vicenda; e se sia proprio sicuro di averla capita bene, grazie all’uso che di quelle intercettazioni fu fatto allora da giornali controllati dai diretti avversari di quegli spregiudicati scalatori; e se sia proprio sicuro di averla capita tutta, nonostante dell’intera partita gli sia stato raccontato soltanto e in modo molto discutibile quello che avveniva dentro una delle due squadre in campo, e nulla della seconda. Ma non è questo l’elemento che ci ha colpito di più, nell’intervento di Gramellini.Quello che ci ha colpito di più è stato il finale. Senza le intercettazioni, ha detto Gramellini, non avremmo saputo nulla di quegli imprenditori che ridevano del terremoto. Ecco, è vero: non l’avremmo saputo. Non essendo però ancora previsti nel nostro codice i reati di cattiveria, cinismo e avidità, per quale ragione, domandiamo, la famosa “opinione pubblica” avrebbe avuto il diritto di conoscere il contenuto di quella telefonata? Ecco a cosa ci hanno portato tanti anni di incessante martellamento politico-giornalistico su sempre nuove questioni morali: a una concezione “iraniana” del rapporto tra giustizia, politica e informazione, in cui imprecisati guardiani della moralità avrebbero addirittura il dovere di sputtanare chiunque nel corso di una privata conversazione si permetta di pronunciare parole contrarie a una presunta “etica pubblica”, i cui limiti sarebbero stabiliti, a loro insindacabile discrezione, da pubblici ministeri, giornalisti e proprietari di giornali (soprattutto). Ecco cosa intendeva Giovanni Falcone, crediamo, quando polemizzava con quelle stesse frange della magistratura, della politica e della cultura di sinistra – e in qualche caso proprio con le stesse persone – che dopo avere scatenato contro di lui una campagna violentissima, quando era in vita, accusandolo di “tenere nei cassetti” le inchieste più scottanti sulla politica, lo avrebbero santificato da morto, e oggi ne ricordano commossi il sacrificio, facendosene abusivi portabandiera. “Non si può investire della cultura del sospetto tutto e tutti”, diceva Falcone. Perché “la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità. La cultura del sospetto è l’anticamera del komeinismo”.

L'avete letto bene? Left Wing (ovvero D'Alema, come ci ha spiegato Gilioli...) ci sta dicendo che «la campagna in difesa delle intercettazioni e contro la cosiddetta legge-bavaglio si sta rivelando persino più dannosa di qualsiasi soluzione sarà infine adottata». Qualsiasi soluzione, capito? Qualsiasi soluzione per loro è meglio della campagna contro la legge bavaglio. Santo Dio.

Ma non basta.
Il sito ultrà dalemiano ci dice anche che l’opinione pubblica italiana non aveva il diritto di conoscere la telefonata in cui due imprenditori ridevano per il terremoto perché «non sono ancora ancora previsti nel nostro codice i reati di cattiveria, cinismo e avidità».

Che altro c'e' altro da aggiungere?

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