mercoledì 12 maggio 2010

La svolta brezneviana del PD nazionale


E se quanto scrive Vassallo corrisponde al vero (e non c'e' alcun motivo di dubitarne), voterò contro le modifiche statutarie proposte in occasione dell'assemblea nazionale del 21 e 22 maggio. Non solo: farò campagna militante perché queste modifiche non passino. L'idea di togliere dallo Statuto la necessità delle primarie per le cariche monocratiche e quella di consentire al Pd di presentare un solo candidato ufficiale (scelto dagli organismi dirigenti) in primarie di coalizione di fatto annulla le primarie e ne rovescia il significato. Con questo sistema, per capirci, Obama non si sarebbe nemmeno potuto candidare... anche perché avrebbe deciso, al posto degli elettori, il segretario regionale dell'Illinois. Scherzo, ma solo fino ad un certo punto.

P.S. 1: una cosa è certa: Matteo Renzi molto probabilmente non sarebbe sindaco di Firenze. Chissà perché mi vengono in mente le Comunali di Milano e di Torino del 2011.
P.S. 2: si eviterebbero futuri casi Bonino e soprattutto Vendola.
P.S. 3: a quanto pare il PD continua a non ascoltare i suoi elettori.
P.S. 4: si accettano scommesse sul numero di tessere che verranno stracciate in seguito a un provvedimento del genere (by the way, a Bologna, dopo l'edificante caso Del Bono, il tesseramento ha visto un brillante -20%...)

Dal Ciwati

1 commento:

  1. la nomenklatura ci prova e ci riprova sempre perchè così difende con le unghie e coi denti potere e stipendio...nulla di nuovo..meglio una base attiva e appassionata ma polemica e combattiva anche verso il vertice oppure una palude acquiesciente e passiva,affidabile ma in crescente cedlino???mah...
    p.s.
    quanta gente commenta i post di questo blog?.....non saranno troppi??

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