martedì 5 aprile 2011

…E FANNO LA DIFFERENZA

Obama si prepara al 2012 e ci regala il primo spot della sua lunga campagna appena iniziata. Non parla mai Obama, fa parlare i suoi supporter, in un video costituito da un sapiente montaggio di riflessioni in presa diretta.



Alla fine del clip ci colpisce questa frase detta da una delle donne protagoniste del video: "La politica sono persone che parlano ad altre persone, e che fanno la differenza".

Al di là dell'intento propagandistico dello spot, della visione obamiana della politica come segno di una nuova cittadinanza che i suoi detrattori definiscono tout court ormai come un clichè, non si può che essere d'accordo con questa affermazione. Di più: essere d'accordo senza sentirsi naïf.

Dietro quella semplice affermazione, non c'è altro che l'idea che ha mosso tre o quattro anni fa la nascita del Pd in Italia - oltre che, con sorti ben più favorevoli, l'ascesa di un senatore nero alla presidenza degli Stati Uniti.

L'abbiamo chiamato nuovo civismo, l'abbiamo identificato nel "contare"delle persone - fare la differenza partendo dal basso - ben sopra le cosiddette politics tradizionali dei partiti: questa era ed è l'aspirazione a cui tendiamo. Un percorso culturale infatti, più che politico e in contrapposizione - almeno - a quell'accezione weberiana - realista al limite del cinismo - che vede nella politica quasi solo l'aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza.

Un percorso più lungo, certo, ma ne vale la pena. Un percorso in cui non tutti i mezzi sono perseguibili perchè prima del risultato c'è il modo con cui si arriva: persone protagoniste per fare la differenza.

Non sempre come PD siamo riusciti ad avere questo coraggio al 100%, certo, ma la strada intrapresa è questa. Anche nei nostri territori è un segnale la tenacia nel sostenere prima e nel fare poi le primarie, ma pure la scelta dei candidati nei vari consigli delle amministrazioni sempre più affidata alla discussione nei circoli che al determinismo delle segreterie.

Per cui è proprio in virtù di un percorso ancora non compiuto, ma già intrapreso, che continuare ad affermare "Le persone protagoniste per fare la differenza", non solo non è naïf, ma è l'unica via percorribile per cambiare.

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