martedì 21 settembre 2010

LA PORTA SI E' APERTA

Ieri sera la porta si è aperta.
Una serata eccezionale per partecipazione e qualità dei contenuti.

Una serata - va detto - anche coraggiosa, perchè si è cominciato a parlare e a confrontarsi su un tema spinosissimo per la nostra realtà: il lavoro stagionale e la tutela dei diritti intrecciato allo sviluppo e al benessere della nostra "industria del turismo".

Abbiamo parlato di turismo come "bene in comune", di tutti: cittadini-imprenditori-dipendenti, tutti questi che possiamo definire lavoratori del nostro territorio senza distinzione di classe: perchè chi fa impresa (sana) ha gli stessi interessi che questa cresca in qualità e ricchezza di chi ci lavora come dipendente. Un sistema su cui tutta la comunità deve incominciare a interrogarsi e non solo gli addetti ai lavori.

Alcuni flash.

La testimonianza dell'operatrice Caritas è stata interessante perchè ha saputo mettere in luce le criticità del sistema, ma parimenti anche le realtà invece positive - se vogliamo gli anticorpi che comunque ci sono e che attingono a quel patrimonio comune di cultura dell'ospitalità vera dalla qualche - per dirla con Panigalli - è necessario ripartire anche dalla parte degli imprenditori.

Abbiamo anche ricordato la rapina delle ricchezze del nostro territorio ogniqualvolta chi fa impresa - spesso calando da fuori i nostri territori - non interpreta il proprio ruolo come volano di crescita comune ma solo sfruttamento di persone e opportunità di guadagno. Parimenti abbiamo ascoltato testimonianze che estendono questo sistema in parte anche a quel personale stagionale dipendente che vede in Rimini una meta lavorativa temporanea in cui fare legna anche a scapito dei propri diritti (come diceva la testimonianza dal centro per l'impiego) alimentando così - seppur con diverse sfumature e livelli di criticità - il sistema di sfruttamento anche dall'interno.

Allo stesso tempo abbiamo riflettuto su un sistema che sempre più spesso avvantaggia chi lucra sulle rendite, gravando sull'innovazione e le capacità di sviluppo di una nuova e sana imprenditoria che c'è ma su cui spesso grava il peso delle rendite.

Infine è stata lanciata - e accolta dai presenti - la proposta di mettersi d'impegno per l'istituzione di un tavolo tra categorie, sindacati, amministrazioni e associazioni che operano sul campo in cui concretamente si affronti il tema di un sistema più sano dove rilancio e crescita del settore si accordi alle tutele sociali intese come prima forma di redistribuzione della ricchezza. E faccia ciò a partire da iniziative concrete come l'istituzione del "bollino di impresa etica" e via via con un monitoraggio delle categorie e dei sindacati.

Il resoconto è minimo e parzialissimo, ma lo si prenda come un mix di flash e impressioni di un lavoro in fieri. Ma che finalmente è partito. E' stato anche un piccolo grande servizio alla nostra città. Partito dai ragazzi e dalle ragazze del nostro PD, dal nostro circolo e dai circoli che come altre volte abbiamo saputo aprire alla società. E anche questo è importante sottolineare, anche su questo è importante riflettere perchè è questo il modello di relazioni e di confronto vero che meglio ci rappresenta e che - rimboccandoci le maniche, per citarne una - dobbiamo saper moltiplicare sui nostri territori.




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