martedì 14 settembre 2010

Cevenini, la qualita' e le primarie partecipate


Parla in radio, alla trasmissione "'Finestra a sinistra', su Punto radio, arrivando a ringraziare "tutti quelli che non mi giudicano idoneo e lo hanno esplicitato. Uno deve temere soltanto coloro che, chiusa la porta, dopo i sorrisi, dicono che non ti sosterranno". Cosi' Maurizio Cevenini. Meglio dunque le critiche aperte che i malumori all'interno del Pd. Quello che lo conforta sono "le 20.000 persone, tutte diverse tra loro, che mi hanno dato fiducia", i 20mila che l'hanno preferito per le Regionali. Per qualcuno, come il rettore dell'Alma Mater Ivano Dionigi, Cevenini non è adatto a fare il sindaco. Ma lui, che attenderà almeno altri venti giorni per dichiarare la sua partecipazione o meno alle primarie, ha le idee ben chiare di cosa dovrebbe fare il prossimo primo cittadino di Bologna. "Non potrà fare miracoli, non potrà promettere falsità, o meglio suggestioni, in campagna elettorale". Inoltre, la "grande capacità sara' riuscire a dotarsi di una buona squadra".

Da Repubblica del 13-09.

A noi Cevenini piace (per quel che rappresenta: popolare tra la gente e del PD...), si sa, e la parafrasi la faccamo noi: abbiamo bisogno, laddove si avranno le primarie (e se le cose continuano ad andare cosi', probabilmente le avremo solo a Rimini...), di una grande partecipazione popolare: a questo servono le primarie, prima di tutto come volano per vincere le elezioni. E il PD deve promuoverle sia con le iniziative a sostegno del programma (la gente lo deve sapere perche' ci vota) sia con i confronti (sia diretti che a distanza, nelle rispettive iniziative) tra i candidati, senza irrigidirsi. Ne abbiamo bisogno. Infatti se a Bologna hanno un "Mister 20.000 preferenze" che garanisce gia' di suo un appeal popolare alle primarie (talmente forte al punto da mettere in discussione forse qualsiasi sfidante alle primarie stesse...), a Rimini non ce l'abbiamo, ma abbiamo due candidati di qualita' il cui confronto puo' totalizzare l'attenzione politica a scapito della destra.

E poi il dopo. Cevenini cita per il dopo "una buona squadra". Ah, la qualita'...

Mercoledi' sera, in direzione, piu' di uno, ha rivendicato la qualita' e le competenze di molti di noi, perche' molti di noi le hanno e va detto, cosi' come pero' ve ne sono altri (troppi, a questi si riferisce Cevenini) che invece ne hanno pochine (e si vede, tanto a Bologna quanto a Rimini) per i quali valgono piu' che altro le appartenenze, e anche questo va detto.

Ma il punto e' senz'altro centrato. Per il gruppo dirigente che va a nascere, la qualita' deve essere una priorita', non un'opzione di appartenenza.

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