giovedì 2 settembre 2010

Il pizzo della paura


Nel delirio dei commenti dei media sulla "visita" di Gheddafi in Italia è Concita De Gregori a lanciare uno sprazzo di lucidità dal suo blog. E' quello che segue.


Il pizzo che il pagliaccio di Tripoli - per quanto dittatore megamilionario evidentemente un pericoloso pagliaccio, le due condizioni spesso si associano e non solo in Libia, non solo ai giorni nostri, che peccato aver perso la memoria della storia - il pizzo dunque che il domatore di leonesse arrivato con il suo circo e accolto con gli onori di un sovrano ha fissato per l'Europa è questo: cinque miliardi di euro. Nella surreale conferenza stampa notturna il despota ha lunghissimamente esposto agli astanti, in un bisbiglio indistinguibile, il seguente ricatto: o l'Europa ci paga cinque miliardi di euro all'anno (all'anno, non una tantum, una specie di pedaggio) oppure noi apriamo le cateratte delle porte d'Africa e vi facciamo diventare tutti neri. Ha detto proprio così: tutti neri. Ora, bisogna immaginarsi prima di tutto Bossi. L'Umberto in pantofole nei soggiorno di casa che ascolta e gli viene un tuffo al cuore, ha detto tutti neri! A Lambrate, a Gallarate, a Trino Vercellese! Tutti neri, peggio di adesso! Presto, donna, vai a chiudere le finestre sbarra le porte.
Ci sarebbe da ridere se non fosse la tragedia in cui davvero l'Italia è precipitata. Se non fosse che milioni di persone, in questo preciso istante, annuiscono e sono con lui, con loro: con il pagliaccio e con le sue migliori spalle, i nostri governanti. Ascoltano è pensano è vero, ha ragione, che disgrazia sarebbe l'invasione che minaccia terribile, presto, preparate i soldi: ci tasseremo se necessario. Una tassa perché l'uomo della tenda tenga chiuse la porte dell'inferno, così saremo salvi. È questo il frutto della paura - della cultura della paura, del terrore degli altri che in tutti questi anni, poco a poco, hanno seminato e fatto germogliare con il fertilizzante della crisi economica, del non c'è abbastanza per noi figuriamoci per i beduini. Invece di dare risposte alla crisi, di studiare misure strutturali (strutturali, non la social card) per chi non ha di che campare hanno inculcato l'egoismo cieco del si salvi chi può e pazienza se poi alla fine non ti salvi nemmeno così, sarà perchè non sei stato furbo abbastanza.
Nel frattempo, per completare l'opera, hanno capillarmente e con grande successo - va detto - zittito quasi del tutto ogni voce che potesse e sapesse narrare la realtà per quella che è. A partire dalla televisione, strumento di egemonia del nuovo millennio. Dunque nessuno sa - pochissimi - come stanno davvero le cose. Che non ci sono due milioni di "negri" alle porte, non è vero, nel 2008 anno di massima affluenza gli ingressi sono stati 38mila, molti è vero ma non milioni. Ma se dici milioni diventano le invasioni barbariche e allora meglio il pedaggio, nell'impossibilità di dichiarare guerra all'Africa.
Mentre la Francia di Sarkozy (anche lui nel suo piccolo ha adottato l'idea del pedaggio, paga chi esce) ascolta pensosa e preoccupata l'uomo del pizzo, l'Inghilterra, più realisticamente e con quella punta di cinismo che le è propria, osserva come Gheddafi abbia scelto le banche italiane per i suoi affari. Il nodo è tutto lì, evidentemente: le banche, il petrolio, le tv, le armi, gli affari. Ma di questo chiaramente non si parla. Due milioni di negri alle porte, ecco: il messaggio così è più efficace e funzionale. Il diligente Frattini, nel frattempo, è già partito per Tripoli nel ruolo di esattore. Che pena.

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