sabato 24 luglio 2010

La sfida a Milano si chiama "10-10-10"


E la Moratti: "Berlusconi punterà su di me". Il gruppo 'Andiamo oltre' fissa la data per la conta. Il sindaco: "Il premier vuole la mia candidatura"
di STEFANO ROSSI

La sfida è lanciata e si chiama 10-10-10, ovvero primarie del Partito democratico il 10 ottobre del 2010, in tempo per una reale competizione all’interno del centrosinistra prima della contesa con il vero avversario, Letizia Moratti, che ieri ha dichiarato sicura: «Sarò io il candidato sindaco del Pdl. Ne ho già parlato con Berlusconi». Motivo in più, per il Pd, per darsi una mossa. La sfida è interna al partito e a giocarla è “Andiamo oltre”, il rassemblement dei partigiani delle primarie che si riconosce in Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi e tenta di riconsegnare alla base la selezione del candidato sindaco. «Ma più ancora del candidato conta la squadra — dicono Monguzzi e Civati — su ogni tema, dalla casa al lavoro, ci vuole qualcuno che sappia parlare ai milanesi. A tutti: i moderati, i cattolici, gli spaventati che chiedono sicurezza, quelli con lavoro e futuro precari».Il luogo designato da “Andiamo oltre” per dare il via all’operazione 10-10-10 è il circolo Gino Giugni di via Astesani, già storica sezione del Pci. Una tettoia, un gazebo, un centinaio di persone sulle seggiole di ferro blu e la pasta fredda cucinata da Monguzzi. «I nomi dovranno uscire a settembre e saranno più d’uno — prevede l’ex verde passato lo scorso ottobre al Pd — La gente non accetterà una soluzione diversa da primarie vere. E vanno fatte presto proprio per scongiurare che servano a ratificare una decisione presa altrove». A norma di statuto, l’assemblea provinciale del Pd può esprimere due proposte, una di maggioranza e una di minoranza, sorretta almeno dal 35 per cento dei voti.Monguzzi e Civati, loro, si sfilano: «Facciamo da levatrici». L’uomo di questa area sarebbe piuttosto Davide Corritore. Se mai trovasse un Nichi Vendola lombardo, per sé Civati ha un altro progetto: pensare al partito nazionale. La dirigenza del Pd finora si è mossa con circospezione. La candidatura di Giuliano Pisapia da parte della sinistra radicale non scalda: «Non garantisce l’ampiezza necessaria al progetto per Milano», obietta Roberto Cornelli, segretario metropolitano del Pd. «Ma — concede — consolida i consensi a sinistra e può essere utile nel quadro complessivo». Nel bussolotto del centrosinistra girano, uscendo a turno, i soliti nomi. E' toccato, complice un quotidiano, a Enrico Letta. Idea, conferma Cornelli, accarezzata mesi fa ma da tempo troncata dallo stesso Letta, che ha puntualizzato: «Non sono disponibile, tanto più non essendo milanese». Alle sollecitazioni di “Andiamo oltre”, Cornelli replica: «Difficile che le primarie si facciano il 10 ottobre, è più probabile il 26 (che è un martedì! ...tanto per dire quanto spaventano le primarie... n.d.r.). Comunque, entro ottobre le faremo. Il partito non è spaccato, è lo specchio di una società frammentata. Costruire un progetto comune è impegnativo». A giorni dovrebbe essere resa nota una candidatura nata nella società civile. «Bene così — approva il segretario — il dialogo con la città per il Pd è essenziale».

Da Repubblica del 13 luglio

P.S: anche di questo dibatteremo sul sito del PD riminese non appena tornerà a essere attivo.

Nessun commento:

Posta un commento