mercoledì 20 gennaio 2010

Not in my name


«Apprezzo il gesto dell’onorevole Pier Luigi Bersani di inviare domani, alla commemorazione di Bettino Craxi in Senato, in rappresentanza del Partito Democratico, il capo della sua segreteria politica, Filippo Penati (e qui si capiscono fin troppe cose..., n.d.r.)». È Stefania Craxi ad aggiungere l’auspicio che «questo primo passo segni un punto di svolta nell’atteggiamento sin qui tenuto dal suo partito nei confronti della vicenda umana e politica di Bettino Craxi, le cui idee innovative sono ormai patrimonio di tutti gli italiani».
Citanto Barbara Spinelli: "Ora si apprestano a celebrare il decennale di Craxi. Mi auguro che il presidente della Repubblica non si abbandoni a festeggiamenti eccessivi. E non ceda alla tentazione di associarsi a questa deriva generale di revisionismo e di obnubilazione della realtà storica sulla figura di Craxi. Anche perché la riabilitazione di Craxi non è fine a se stessa: serve a svuotare politicamente e mediaticamente i processi a Berlusconi e a tutti i pezzi di classe dirigente compromessi con il malaffare. Riabilitano un defunto per riabilitare i vivi. Cioè se stessi."

Sicuramente gli elettori del PD si sentono rappresentati...

1 commento:

  1. Da Penati (e da chi l'ha messo lì) non ci si poteva aspettare altro.
    Penati è stato uno dei peggiori amministratori dati dal centrosinistra al Nord. Dalla oscura vicenda dell'acquisto del 15% di Serravalle da Gavio (a quasi il doppio del valore di stima e la relativa voragine), attraverso le cessioni ad ASAM e i conseguenti sperperi, via via con le poltrone ad amici e sodali privi di titoli ed esperienza (per esempio Franco Maggi, dirigente della comunicazione a stipendio da nababbo senza avere i titoli ed esperienza), gadget di gomma a prezzo d'oro ("non faremo gadget!" aveva proclamato in campagna elettorale), autopromozione milionaria a spese della collettività, consulenze d'oro, favori agli assessori compiacenti (il fidanzato della Benelli direttore di un oscuro museo di Cinisello a stipendio da top manager). Eccetera.
    Sia chiaro: in queste elezioni il centrosinistra perderà. Sarebbe stata un'ottima occasione per mandare in campo una faccia nuova e cominciare un percorso di ricostruzione di ranghi e metodi. Si è preferito mandare il funzionario rampante ma devoto, con pelo sullo stomaco e fame di privilegi, per raccattare un po' di poltrone e tenere in piedi un meccanismo che - a conti fatti - fa comodo al PD. Tanto chi ci rimette siamo noi che in Lombardia ci campiamo, loro dormono tra lenzuola di lino.

    http://www.penatineindanke.org

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