lunedì 11 gennaio 2010

Tertium non datur


Se pensiamo che tutta questa tornata elettorale doveva preparare il terreno all'alleanza "parlamentare" con l'UDC per mandare a casa Berlusconi, e' davvero difficile pensare che sia un tentativo riuscito.

Si puo' fare l'alleanza anche con il diavolo, ma bisogna che il diavolo ci stia. E infatti il diavolo non ci sta. O meglio, ci sta dove puo' vincere. E va con il PDL dove puo' vincere con il PDL. Mah...

Il tutto volendo esplicitamente evitare le primarie (remember La Torre...). E come si fa'? Si fa' che di candidature se ne parla all'ultimo minuto cosi' "ormai non ci sono piu' i tempi per le primarie", facendo affidamento su segreterie regionali narcotizzate dai rispettivi segretari eletti conto-terzi giusto un paio di mesi fa. Non tutti per carita', ma troppi. Per quei "troppi" il termine "lavoro poitico" e' un termine ignoto.

Prestando pero' cosi' il fianco a chi queste tattiche le aveva previste (per altro banalmente) o a chi, per fortuna, non ci si e' arreso supinamente. E sono tanti. E questa e' la migliore notizia per il PD.
E allora cosa succede?

1) E allora succede che l'astuto tempismo dei radicali lanci la Bonino in un panorama lasciato ancora apposta in alto mare. E visto che il segretario regionale e' tale solo per fare il portavoce (per quanto detto sopra), bisogna mandare il commissario Zingaretti (che non e' l'ultimo arrivato) per vedere di tirarci fuori i piedi. E lui fa' l'unica scelta (a questo punto) di buon senso. Dice: o c'e' qualche leader di primissimo piano che ci vuol mettere la faccia (che a questo punto vuol dire rischiar di "perdere" la faccia..., sai, dopo Marrazzo...) o va bene la Bonino. Appunto: a tutt'oggi va bene la Bonino. Con buona pace dell'alleanza con l'UDC.

2) E allora succede che Vendola dice "io corro". Punto e basta. Nessuno che si sia (magari per tempo...) premurato di coinvolgerlo in un modo o nell'altro (magari offrendogli qualcos'altro). No, no. Si pretendeva che lui si facesse da parte senza colpo ferire, in nome di non-si-sa-cosa (dimenticandosi, ad esempio, di come c'era arrivato 5 anni fa alla Presidenza della Puglia...). E il gruppo dirigente regionale era al mare? Iniziativa zero. Addirittura, al momento dell'Assemblea che avrebbe dovuto dirimere la questione sulla candiatura di Emiliano (che e' stato tirato in mezzo ad hoc dall'unico capo-bastone rimasto...), di fronte a un normale dissenso degli iscritti (cosa a cui nessuno e' piu' abituato) non trovano di meglio che annullarla. Che gruppo dirigente... E Vendola che imperterrito ripete " guardate che, venisse anche giu' il cielo, io corro". E poi? E poi il fini-mondo. Prima Emiliano dice "non faccio le primarie". Poi "adesso sono io a chiederle". Poi "no, corro piu' ". Poi mandiamo Boccia (Boccia chi? Quello che perse le primaire contro Vendola 5 anni fa? Si', lui... Perche' va bene all'UDC...). Insomma, cosa si fa'? Si fa' che, nella piu' saggia delle ipotesi, si faranno le primarie (anche se all'UDC non piacciono). Se no si va con 2 candidati. Tanto Vendola non molla. Tanto piu' ora che la splendida regia del PD nazionale e della segreteria locale hanno dato a Vendola una ribalta mediatica da champions league (...strano che le TV di Berlusconi ci vadano a nozze su cose come questa, davvero imprevedibile...).
Era questo l'obiettivo?

3) In Veneto, dove le possibilita' reali di vittoria sono risicate e l'UDC non si alleera' con il PDL, Laura Puppato dice "io mi candido". E a scanso di equivoci raccoglie le firme per le primarie. E qui l'empasse e' amletico: lei "bersaniana" anticipa tutti (dio,... anticipa..., sempre per voler applicare il giochino dell' "ormai non ci sono piu' i tempi per le primarie" sono tutti fermi... non ci vuole granche' ad anticipare...) e il segretario regionale non sa che fare. Guarda verso la panchina e attende un segnale dal commissario tecnico. Segnale che non arriva. Che faccio? Chiudo? Apro? L'UDC che dice?
4) In Lombardia e' candidato Penati. Non diciamo altro. Stupisce solo che nessuno lo abbia sfidato.

Avremmo scritto volentieri qualcosa anche sull'Umbria, pasticcio che il gruppo dirigente regionale poteva e doveva risolvere in tempi non sospetti. Ma non ci abbiamo capito niente.
E intanto Di Pietro: «Con Bersani ho parlato ieri sera, ma sinceramente devo dire che non ho capito cosa ha detto». (Ma e' alleato con noi Di Pietro in queste elezioni? Cosi', saperlo aiuterebbe. No, perche' in 3/4 delle nostre amministrazioni e' con noi...)

E allora delle due, una: o la strategia di calare da Roma a scatola chiusa l'alleanza con l'UDC (la' dove l'UDC, a suo insindacabile giudizio, ci sta') e imporla come unico "fronte operativo" del PD e' stato un errore o chi ha dovuto realizzarla non era all'altezza del compito assegnatogli (e quindi va rimosso).

Tertium non datur.

Finiamo come fa' Report: con una buona notizia. Anzi due.
1) In Calabria si fanno le primarie il 17 gennaio. E con 4 candidati (...La Torre sull'orlo di una crisi di panico). E' cosi' difficile?
2) In Piemonte all'UDC non andava bene Mercedes Bresso (presidente uscente, per chi non lo sapesse). Il PD nazionale la mette in discussione, roba da non credere. Lei non cede e con lei il segretario regionale Morgando che legge bene la situazione e sostiene la Bresso "senza se e senza ma". Risultato: la Bresso sara' candidata e l'UDC sta con lei (e senza le primarie, chissa' la faccia di La Torre...). Questo si chiama un buon lavoro. Quelli bravi, vedete, ci sono.

Nessun commento:

Posta un commento