Effettivamente la segreteria nominata da Franceschini ha fatto ben sperare. Così come ha fatto ben sperare la convocazione, via Migliavacca, dei coordinatori di tutti i circoli (sabato 21 marzo).
Ha fatto sperare nella volontà di liberare le scelte del segretario dagli schemi dicotomici ex-DS ex-Margherita, di uscire dalla scomoda posizione che vedeva Veltroni ostaggio dei capi-bastone (la definizione è di Veltroni stesso).
Ha fatto sperare di liberarsi dalle condizioni (e dal gruppo dirigente) che hanno portato il PD alle percentuali imbarazzanti a cui lo danno i sondaggi.
Ha fatto sperare nella volontà di liberare le scelte del segretario dagli schemi dicotomici ex-DS ex-Margherita, di uscire dalla scomoda posizione che vedeva Veltroni ostaggio dei capi-bastone (la definizione è di Veltroni stesso).
Ha fatto sperare di liberarsi dalle condizioni (e dal gruppo dirigente) che hanno portato il PD alle percentuali imbarazzanti a cui lo danno i sondaggi.
Giuseppe Civati aveva prudentemente indicato come il vero banco prova della nuova segreteria sarebbero state le candidature per le europee, storicamente cimitero degli elefanti dei parlamentari sulla via tramonto. Magari, suggeriva Civati su Repubblica, invece di candidare i soliti noti, che si candidino uomini e donne espressione del territorio e con competenze, che parlino lingue straniere, che diano agli elettori un motivo di identificazione e di fiducia.
E infatti sui blog più informati cominciano a rimbalzare indiscrezioni e conferme che danno come capilista nei collegi (6, se non sbaglio) un gruppo di baldi giovani di belle speranze tra cui D’Alema, Bettini, Fassino, Bindi…
E’ evidente come questa modalità si ripercuote a cascata, nello stesso modo, nelle realtà locali.
Così come è evidente che le responsabilità di un PD al 22% abbiano nomi e cognomi.
Il solo strumento che ha fatto sperare davvero sono state le primarie, che fanno parlare i media, che danno alla gente la possibilità di sentirsi parte di qualcosa (anche in quelle bellissime lunghe file di fronte ai seggi), che consentono al candidato che ne uscirà vincente di avere un impatto elettorale sconosciuto anche al più affermato dei candidati di segreteria.
Chi è pronto a scommettere che se si fossero fatte le primarie per le europee i capilista non sarebbero i soliti noti di cui sopra?
Stai a vedere che è proprio per quello che non sono state fatte…
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