venerdì 20 maggio 2011

POLO NORD: DA TORINO A MILANO UN'ANALISI DEL VOTO NELLE AMMINISTRAZIONI DEL NORD



















Di seguito pubblichiamo l'analisi interessantissima dell'andamento del voto amministrativo a livello complessivo per quanto riguarda le principali sfide nel nord-italia in una lettura dell'amico Enrico Flamigni che mette ben in risaldo il freddo che fa nelle schiere della lega, unica vera forza politica a pagare probabilmente l'alleanza con Berlusconi.


Un commento alle elezioni per una volta che vanno decentemente bisogna pur farlo. Sui giornali ho letto solo i soliti commenti basati su una analisi dei dati in percentuale, che non fanno capire mai niente. In Tv non so cosa abbiano detto perchè non riesco a guardarla. Quindi sono andato a dare un'occhiata ai dati di Milano e Torino in numeri e li ho confrontati con le regionali dell'anno scorso.
Le regionali e le comunali di grandi città sono elezioni simili, anche se le regionali non prevedono il voto disgiunto e le comunali si; però è noto che il disgiunto riguarda una quantità di schede trascurabile, mentre importante è quella di chi vota solo per il sindaco o per il presidente della regione, e qui i sistemi sono uguali, quindi confrontabili.
Poco sensato invece il confronto con europee o politiche, perchè i sistemi di voto sono troppo diversi.

Vediamo cosa è successo.

A Milano i voti validi sono alle comunali 68.000 in più; Pisapia ne prende 55.000 in più, la Moratti 15.000 in meno, il centro 18.000 in più e i 5 stelle 1000 in più, oltre alle varie liste civiche. Nei voti di lista il Pd cresce di 35.000, Sel di 13.000, comunisti di 2.000, Idv perde 24.000 ma 23.000 li prende la lista civica di Pisapia ecc. Cresce tutto il centrosinistra. Il Pdl perde 13.000 voti e Fli ne prende 16.000, con l'Udc che ne prede 3.000.
Il saldo è in pari: il Pdl perde solo i voti dei finiani, tiene molto bene, ma le preferenze per Berlusconi si dimezzano. E com'è allora che la Moratti perde? Perchè la Lega, che era pronta a diventare il primo partito del Nord perde ben 17.000 voti (che però nella coalizione vengono compensati dalle varie civiche). Il grosso della differenza la fanno i molti elettori di centrosinistra che sono andati a votare, cosa che non avevano fatto nel 2010; molti di loro votano solo
Pisapia, segno di disaffezione per i partiti ma non per la coalizione nel complesso (forse il meno peggio). All'inverso gli elettori di destra votano per i partiti e pochi per il candidato; vuol dire che non hanno saputo mobilitare i propri elettori, se non quelli più affezzionati, che evidentemente sono pronti a votare il Pdl anche senza Berlusconi. La Lega è il partito che perde di più.

Al ballottaggio? La linea Berlusconiana è stata sconfitta, vedremo se sapranno cambiare strategia in così poco tempo.

E a Torino, qual'è la tendenza?
Qui i voti validi in più sono 13.000; Fassino prende 13.000 voti in più (ma non sono quelli) e il candidato di destra 50.000 in meno. In realtà la coalizione della Bresso dell'anno scorso contava anche Udc, Federazione della sinistra e radicali che non sostenevano invece Fassino. Quindi, l'incremento del centro-sinistra è molto più marcato: non meno di 30.000 voti.
A guadagnare il Pd (+47.000) e Sel (+14.000) in calo l'Idv compensata dalla crescita della
lista dei Moderati (che non so cos'è). Il Pdl perde 5.000 voti che li prende Fli mentre la Lega perde 9.000 voti. Molti erano stati gli elettori che avevano votato solo per Cota alle regionali,
pochi quelli che l'hanno fatto alle comunali. I 5 stelle prendono 5.000 voti in più. In sintesi qui la situazione è più mobile rispetto a Milano, e non è da escludere qualche piccolo passaggio da un partito all'altro, ma è chiara la tendenza ad una maggiore mobilitazione degli elettori del centrosinistra, da una parte e, dall'altra, una tenuta del Pdl che perde solo i finiani, mentre a
pagare è la Lega.

In conclusione, il vero sconfitto di queste elezioni è la Lega, mentre il centrosinistra riprende posizioni, seppure senza troppo entusiasmo. E' chiaro che Bossi non può continuare così, qualcosa dovrà cambiare... e la prima cosa che farà il parlamento dopo le elezioni sarà nientemeno la nomina dei ministri dei responsabili! Saranno tempi duri per i leghisti.

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