mercoledì 18 maggio 2011

IL VOTO PD A SAN GIULIANO E L'EXPLOIT DI CARLO

Il voto al PD
Il trend del PD a San Giuliano Borgo e Mare ricalca le performance della media comunale.
A partire dai dati dell’affluenza attestatasi al 67,3%, e dunque in aumento rispetto al dato del 2010 quando a recarsi alle urne fu il 62,3%.
Anche i dati complessivi relativi al PD che passa dal 29,9% dei consensi nel dato delle regionali 2010 al dato statistico di 27,3%, (ossia un calo di 2,7 punti percentuali nel voto di domenica/lunedì), rispecchia l'andamento di quello comunale.

Principali “competitor” anche a San Giuliano per la lista del PD di questa tornata elettorale appaiono innanzitutto la lista Rimini per Rimini (il cui voto tuttavia resta all’interno della coalizione) e il Movimento 5 stelle.
La lista civica Rimini per Rimini, la cosiddetta lista dei borghi, ha fatto breccia ovviamente anche a San Giuliano dove raggiunge il 2% dei consensi distribuiti in modo più o meno omogeneo in tutti i seggi.
Mentre il Movimento 5 stelle cresce di ben 2 punti e mezzo passando dal 9% al 11,6%, un aumento di voto che ha fattori territoriali come la presenza di candidati in lista conosciuti e apprezzati, ma anche la capacità di riportare al voto i delusi della politica.

Operazione 2 zeta 2 ci
Altre considerazioni vanno ora spese per il nostro (ma ormai dovremmo dire di tutta la città) candidato al Consiglio Comunale Carlo Mazzocchi, al secolo Carlo con 2 zeta e 2 ci.
Carlo ha ottenuto 641 voti di preferenza. Un exploit. Ma se si va oltre il dato numerico si ritrovano caratteristiche ancora più interessanti.

Carlo ottiene consensi ovviamente a San Giuliano Borgo/Mare(190 preferenze), dove rimane – per altro - il candidato più votato, poi nella zona di San Gaudenzo (45) dove presta servizio come educatore e nel Quartiere 6 dove ha numerose relazioni di tipo amicale e parentale (73), ma detto ciò oltre la metà dei voti vengono dati in ogni seggio. O quasi.
Infatti Carlo ottiene voti nell’87% dei seggi riminesi. I voti di Carlo dunque non sono polarizzati, ma distribuiti su tutto il territorio da Viserba a Miramare, da Corpolò al centro Storico.

Sono frutto indiscutibile del fatto che Carlo ha quel profilo di cambiamento e rinnovamento (non solo anagrafico, ma anche di focalizzazione dei temi come la precarietà, i diritti civili, la legalità, l’integrazione) di cui l’elettorato di centrosinistra sente il bisogno. E poi certo, anche di una campagna elettorale che non a caso l’ha visto dimagrire sensibilmente: molto dinamica fatta di eventi, social network e capacità di calarsi tra la gente. Dal web al porta porta prendendo a metodo di espansione il modello della rete.

Nel giro di un mese Carlo ha saputo focalizzare l’attenzione sulla sua candidatura e far cresce un vero movimento di persone che è andato allargandosi di giorno in giorno. Il voto che ha sostenuto Carlo è un voto diremmo della gente più che di appartenenza, quella gente, o meglio quelle persone che - come recita l’headline della sua campagna elettorale - deve e dovrà sempre più fare la differenza.

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