In Campania, il candidato per il centro sinistra sara' Vincenzo De Luca. Il motivo e' semplicissimo: le primarie fatte da De Luca contro un qualunque "bassoliniano" (leggi dalemiano) sarebbero state un successo a mani basse per il sindaco di Salerno , per cui nessuno vuole metterci la faccia e fare la figura di Boccia. L'effetto Puglia sta finalmente trainando il PD fuori dal pantano dalemiano.
Insomma Vincenzo De Luca, ce l'ha fatta. Sarà il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali della Campania. Lo rendono noto i segretari regionali del Pd, dei Verdi e dell'Api (Alleanza per l'Italia). "Si è presentato solo De Luca - spiega Enzo Amendola, segretario regionale del Pd - Quindi ora lavoriamo per un'ampia coalizione al suo sostegno. Le primarie infatti non ci saranno". Dopo la rinuncia arrivata in mattinata da Riccardo Marone, attuale assessore al turismo della Regione Campania, e dopo aver preso atto dell'assenza di altre candidature, il centro-sinistra ha scento l'unanimità e ha optato per delle "primarie di coalizione". "Con Vincenzo De Luca - spiegano Enzo Amendola (Pd), Bruno Cesario (Apl) e Francesco Emilio Borrelli (Verdi) - ci impegniamo a lavorare all'ampliamento della coalizione e alla definizione programmatica di un'alleanza in vista delle prossime elezioni regionali. Le risultanze di questo lavoro saranno valutate nei prossimi giorni negli organismi dirigenti dei partiti". Ora i tre segretari regionali dovranno aspettare di sapere se la decisione da loro assunta troverà il favore degli altri partiti, Italia dei valori compresa, e, soprattutto, se otterrà il via libera definitivo di una parte dell'apparato del Pd, legato al governatore uscente Antonio Bassolino, con cui i rapporti sono sempre stati tesissimi (ma non e' ancora detta l'ultima).
Insomma Vincenzo De Luca, ce l'ha fatta. Sarà il candidato presidente del centrosinistra alle elezioni regionali della Campania. Lo rendono noto i segretari regionali del Pd, dei Verdi e dell'Api (Alleanza per l'Italia). "Si è presentato solo De Luca - spiega Enzo Amendola, segretario regionale del Pd - Quindi ora lavoriamo per un'ampia coalizione al suo sostegno. Le primarie infatti non ci saranno". Dopo la rinuncia arrivata in mattinata da Riccardo Marone, attuale assessore al turismo della Regione Campania, e dopo aver preso atto dell'assenza di altre candidature, il centro-sinistra ha scento l'unanimità e ha optato per delle "primarie di coalizione". "Con Vincenzo De Luca - spiegano Enzo Amendola (Pd), Bruno Cesario (Apl) e Francesco Emilio Borrelli (Verdi) - ci impegniamo a lavorare all'ampliamento della coalizione e alla definizione programmatica di un'alleanza in vista delle prossime elezioni regionali. Le risultanze di questo lavoro saranno valutate nei prossimi giorni negli organismi dirigenti dei partiti". Ora i tre segretari regionali dovranno aspettare di sapere se la decisione da loro assunta troverà il favore degli altri partiti, Italia dei valori compresa, e, soprattutto, se otterrà il via libera definitivo di una parte dell'apparato del Pd, legato al governatore uscente Antonio Bassolino, con cui i rapporti sono sempre stati tesissimi (ma non e' ancora detta l'ultima).
Nel Lazio invece buone notizie a favore di Emma Bonino, candidata del centro-sinistra alla presidenza della Regione. Il sì incondizionato a favore della radicale arriva da una rappresentate del mondo cattolico, Luigina Di Liegro, assessore regionale alle Politiche sociali. Secondo la Di Liegro, "la Bonino si è sempre spesa a favore dei più deboli, dei condannati a morte, delle vittime del genocidio in Ruanda e a favore delle donne del mondo". Per tutto questo "Emma è la persona giusta", quella che cioè potrebbe realizzare anche i propositi espressi da monsignor Mariano Crociata: "La realizzazione del bene più grande".
Sono invece "scelte contraddittorie" quelle fatte dall'Udc per le prossime regionali. Secondo il quotidiano Avvenire, il Partito di centro avrebbe eccessivamente puntato "sull'utilitarismo" tralasciando il "segno identitario di ispirazione cristiana". Il giornale dei vescovi italiani critica il segretario Casini per aver "esercitato una significativa centralità politica e rifiutato a priori intese globali e subalterne". In altre parole, Casini avrebbe puntato "più al risultato numerico atteso (e non garantito) che all'affermazione di un'autonomia politica basata su valori esplicitamente proclamati". Il riferimento non è casuale. Stando a quanto scritto nell'editoriale comparso sull'Avvenire, la scelta di schierarsi in alcune Regioni a fianco dei radicali di Pannella potrebbe rivelarsi "pericolosa soprattutto in zone, come quelle settentrionali, nelle quali il voto per l'Udc è soprattutto un voto di opinione, non appoggiato, come invece accade in alcune aree meridionali, sulla rete di presenze amministrative".
Sono invece "scelte contraddittorie" quelle fatte dall'Udc per le prossime regionali. Secondo il quotidiano Avvenire, il Partito di centro avrebbe eccessivamente puntato "sull'utilitarismo" tralasciando il "segno identitario di ispirazione cristiana". Il giornale dei vescovi italiani critica il segretario Casini per aver "esercitato una significativa centralità politica e rifiutato a priori intese globali e subalterne". In altre parole, Casini avrebbe puntato "più al risultato numerico atteso (e non garantito) che all'affermazione di un'autonomia politica basata su valori esplicitamente proclamati". Il riferimento non è casuale. Stando a quanto scritto nell'editoriale comparso sull'Avvenire, la scelta di schierarsi in alcune Regioni a fianco dei radicali di Pannella potrebbe rivelarsi "pericolosa soprattutto in zone, come quelle settentrionali, nelle quali il voto per l'Udc è soprattutto un voto di opinione, non appoggiato, come invece accade in alcune aree meridionali, sulla rete di presenze amministrative".
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