Del nostro affetto per la vicenda Fiat abbiamo già detto. L'ultima puntata, a tutt'oggi, è la naturale prosecuzione del processo di pomiglianizzazione, ovvero, l'opportunistica tempestività (arbitrariamente unilaterale) di tutta Federmeccanica di montare sul carro di Marchionne (ricordate che Fiat aveva minacciato di lasciare Federmeccanica?).
Marchionne tira dritto senza battere ciglio (si parla di diktat a Federmeccanica, "con voi o senza di voi")?
Il governo persevera nel suo silenzio classista e non interviene nè con ruoli di mediazione nè (tantomeno) con un progetto di politica industriale?
Più ben che mai, si dice a Rimini...
Quale miglior occasione per tutto il comparto industriale di mettere mano, sempre unilatermente, all'intero sistema della relazioni industriali.
Abbiamo già sostenuto la necessità storica di rivedere il sistema che regola contrattazione e rappresentanza sindacale al fine di garantire le parti a monte del ciclo di produzione, ma senza una strategia politica il tutto non potrà non tradursi che in uno scontro sociale dalle prospettive quanto mai incerte.
E intanto mandano Sacconi...
P.S. Dimenticavo: per Cisl e Uil non è successo "niente di nuovo".
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