Riceviamo e rilanciamo volentieri un resoconto sull'iniziativa su Lavoro stagionale e industria del turismo di Lunedì sera a cura di Enrico Moretti, che appare anche sul sito dei GD Rimini. Oltre al resoconto in sè - ben fatto e esaustivo - Enrico Moretti coglie appieno il significato della serata per il PD. "Ieri sera abbiamo fatto il PD", inizia così l'articolo, giustamente e con consapevolezza. Qualche giorno fa da questo blog pubblicavamo un articolo che diceva A Rimini il PD c'è,bene questo PD che c'è è quello che abbiamo visto in azione alla Sala degli Archi, quello che si apre alla società con freschezza e capacità d'ascolto, che non è chiuso a riccio: coraggioso perchè capace di un confronto vero, attraente perchè vivo di iniziativa politica.
Ieri sera abbiamo fatto il Pd. O, per meglio dire, abbiamo dato il nostro piccolo contributo (con l’avvallo del Pd provinciale e la collaborazione del circolo San Giuliano) per far diventare questo partito quello che dovrebbe essere secondo la sua impostazione originaria. Come abbiamo fatto? Semplice: abbiamo approfittato di un’iniziativa promossa a livello nazionale dal consigliere regionale del Pd della Lombardia Pippo Civati, l’abbiamo declinata localmente, occupandoci di una delle principali questioni cittadine (illavoro stagionale), abbiamo scelto un posto aperto, centrale, pubblico per parlarne (laSala degli Archi in Piazza Cavour), abbiamo invitato a discutere del problema chiunque avesse qualcosa da dire, senza radiografie o analisi preventive (sindacati, associazioni, Caritas, movimenti cittadini impegnati sul tema come Rumori Sinistri) e poi abbiamo aspettato (con un pò di trepidazione) l’ora x. A giudicare dalla risposta del pubblico (sala strapiena) si può dire sia stata una serata riuscita.
L’appuntamento era per le nove. Dalle otto e mezzo circa la gente comincia ad arrivare, alla spicciolata. Aspettando che la sala si riempia si inizia con un pò di musica, grazie alla performance dei simpaticissimi (e bravissimi) “Dugu e Ogo e la Banda Larga“. Poi si dà il via, per così dire, alla parte“seria”. Il colpo d’occhio in platea, come accennato, è davvero confortante: tutte le sedie occupate e numerose persone in piedi.
Si comincia con la proiezione di una parte della video-inchiesta de l’Espresso “Le schiave della Romagna” (realizzata con il contributo dell’associazone “Rumori Sinistri“) e di una nostra video-intervista a Maurizio Ermeti, presidente dell’Associazione Forum RiminiVenture. Alle nove e mezzo (in perfetta tabella di marcia) inizia il dibattito: primo giro di impressioni da parte dei rappresentanti dei tre sindacati di categoria e della CNA; poi, microfono in sala per interventi liberi. Tra i tanti Alessandro, che racconta la sua stagione appena conclusasi e una esponente della Caritas che riporta testimonianze veramente estreme (per condizioni e non, putroppo, perché episodi marginali) di lavoratori, spesso stranieri, costretti a lavorare oltre le quattordici ore e spesso, alla fine, non pagati.
Ne esce fuori un quadro piuttosto composito e si sollevano questioni importanti, che non sempre trovano lettura univoca. Per esempio, qual é “il grado di onestà” degli albergatori che fanno lavorare i propri dipendenti dodici ore al giorno per paghe che ne giustificherebbero al massimo sei? Sono disonesti o sono in qualche misura costretti dal sistema? E questo, li giustifica? Temi complessi, di non facile soluzione. E ancora, seguendo il filo degli interventi il panorama, inevitabilmente, si allarga e si finisce a parlare del problema degli affitti pagati dai gestori ai proprietari degli alberghi, della mancanza di innovazione delle strutture, della sempre maggior lontananza geografica e ”societaria” tra padrone dell’impresa (magari finanziarie con sedi “privilegiate”) e dipendenti. Si toccano anche le questioni satellite, inevitabilmente collegate: lavoro nero, fondi neri, evasione fiscale, assenza di controllo… e tanto altro ancora.
Poi la nostra proposta: un certificato di qualità per le imprese turistiche che rispettano determinati parametri (con allegata disponibilità a controlli, ovviamente) e la creazione di un tavolo politico a cui siedano tutte le realtà interessate.
Per concludere, nuovo giro di opinioni da parte di sindacati e associazioni di categoria e, prima dei saluti finali, ancora musica.
Non siamo ingenui: sappiamo benissimo che quello di ieri sera è stato solo un primo passo e che ci sarà da lavorare ancora tanto. Abbiamo appena inciso la superficie del problema: per indagarlo a fondo ci vorranno tempo ed energia. Le proposte per il prossimo passo, comunque, come detto, ci sono.
E poi, al di là di tutto, per riprendere l’incipit del discorso, c’é la consapevolezza di aver contribuito alla costruzione del Pd che vorremmo: concreto, impegnato ad occuparsi delle questioni della vita reale, che interessano le persone, con tutti gli interessati, al di là di sigle e steccati. Ieri sera, alla Sala degli Archi di Piazza Cavour, il Pd di Walter che per avere la rivincita su Massimo (che lo aveva ostacolato due anni fa) litiga con Dario e scrive documenti per criticare Pierluigi che rilancia (ancora!) il Nuovo Ulivo e disegna doppi cerchi era molto lontano.Il Pd, quello vero, era, invece, molto vicino. E pare che le persone possano persino apprezzarlo, un Pd così.
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