Sul perche' abbiamo coinvolto Debora Serracchiani potremmo spendere molte parole (e le spenderemo mercoledi' sera), ma piu' di tutti e' emblematica la ritrosia con cui i "signori" del partito giocano la loro correntizia partita. Non sono contro i giovani, pero' sono a favore dei "loro" giovani, quelli addomesticati a suon di cieca fedelta'.
La battaglia di conservazione contro il rinnovamento della politica di sinistra e del Partito Democratico, che finora era stata condotta soltanto a forza di negazioni e critiche (”io questi giovani in gamba non li vedo”, “non basta essere giovani”, “non basta internet”, eccetera) finalmente si arricchisce di un elemento propositivo e rivelatore, per bocca di Pierluigi Bersani. Adesso il progetto di costruzione della nuova classe dirigente è chiaro: ”Bisogna sperimentare dei giovani già sperimentati”.
La battaglia di conservazione contro il rinnovamento della politica di sinistra e del Partito Democratico, che finora era stata condotta soltanto a forza di negazioni e critiche (”io questi giovani in gamba non li vedo”, “non basta essere giovani”, “non basta internet”, eccetera) finalmente si arricchisce di un elemento propositivo e rivelatore, per bocca di Pierluigi Bersani. Adesso il progetto di costruzione della nuova classe dirigente è chiaro: ”Bisogna sperimentare dei giovani già sperimentati”.
Ecco, Debora l'abbiamo coinvolta per questo motivo.
Perche', tra le tante cosa che e', non e' "sperimentata".
Ma dai, è capogruppo PD alla Provincia di Udine, é "sperimentatissima" da tutti i punti di vista (altrimenti non sarebbe andata come è andata).
RispondiEliminaRappresenta il dissenso emergente all'interno dell'apparato periferico che è riuscito a crearsi un percorso ma che, come vedi, viene dirottato a Bruxelles dove si sa' che ci si perde. Penso che sarebbe stata molto più utile a casa nostra, ma devo smettere con queste letture in negativo. La voteremo molto volentieri senza mitizzare.
Il fatto stesso che sia stata dirottata in Europa e' sintomatico. Di segretari provinciali ce ne sono decine, ma ce ne fossero che esprimono un dissenso. Sono tutti in fila dietro al loro capo bastone. Se Bersani ne parla in questo modo significa che basta non appiattirsi sulle posizioni del capo per essere stigmatizzati come "non sperimentati". La stragrande maggioranza dei quadri sono fanno paura per pavidita' e ignavia. Almeno questa ci prova.
RispondiEliminaCompleto la risposta all'apprezzato intrevento di Giorgio.
RispondiEliminaPer avere un'idea di cosa intendiamo qunado parliamo di rinnovamento di metodo ti allego il link qui di seguito: http://www.francescocosta.net/2009/05/28/o-il-voto-o-la-vita/
Il problema dei fedelissimi e' tanto piu' acuto quanto e' piu' garantito che, alla fine del percorso, vi sia una poltrona. Ovvero stiamo parlando delle regioni dove siamo al governo da sempre. E'facile intuire come essere fedelissimo di questo o di quello in Emilia Romagna o in Toscana dia molte piu' speranze di divetare assessore che non in Lombardia o Sicilia. Tutto qui. A dissentire, a peroprare causa (anche solo culturalmente) lontane da capi bastone sessantenni (vedi l'ambiente e non l'edilizia...), a volere tentare anche solo di modificare un partito vincente e non che tutte le volte perde un 5 per cento, c'e' solo da rimetterci... N.B. Gli estremi di malcostumie descritti nel link, non riguradano, per fortuna, l'Emilia Romagna.